LEGGO (F. BALZANI) - La Lu-Pa non perde il pelo, e nemmeno il vizio. Per fortuna di Mourinho che, grazie alla coppia più cool del campionato, riemerge dalle tenebre della zona retrocessione e oscura i problemi di una Roma ancora da cantiere aperto, soprattutto in difesa. Otto degli ultimi 10 gol segnati dai giallorossi, infatti, portano il marchio di Paulo Dybala e Romelu Lukaku. L’argentino con 4 assist e la doppietta all’Empoli, il belga con 4 marcature in cinque partite che hanno portato 7 degli ultimi 8 punti in classifica. Di meglio all’esordio avevano fatto solo Batistuta (6) e il primo El Shaarawy. Due giocatori di un’altra categoria che Mou ha spremuto in questi giorni difficili e che hanno accettato la destinazione Roma proprio per la presenza dello Special One.
«Abbiamo parlato col mister in questi giorni, ne usciremo», ha promesso Big Rom. La Joya invece mai nella sua esperienza giallorossa aveva giocato così tanti minuti in una settimana. Un avvio da sogno per la coppia in uno scenario che è però tutt’altro che onirico. Il 2-0 al Frosinone pesa, ma al tempo stesso va soppesato. In difesa le problematiche sono tutt’altro che risolte e solo la mira sballata di Cuni ha permesso il secondo clean sheet stagionale. L’ambientamento lento di Ndicka, il calo di rendimento di Rui Patricio e gli infortuni di Smalling e Llorente sono più di un campanello d'allarme. Col Servette Mou dovrà di nuovo correre alla cassetta del pronto soccorso. E quindi Cristante centrale di difesa con la possibilità di vedere anche Celik schiacciato dietro. Tra centrocampo e attacco, invece, tanto turn over. A Cagliari il tecnico spera almeno di riavere uno tra Llorente e Smalling, altrimenti se ne riparlerà dopo la sosta quando tornerà anche Renato Sanches mentre Abraham (ieri compleanno) sta tornando progressivamente a lavorare col pallone con l’obiettivo di tornare a gennaio.
Intanto, nel corso di una lunga intervista su Sky Sport, Mou rilancia la sfida europea: «Essere empatico significa essere critico, esigente, aperto, essere onesto. Il giocatore quando lavora con me capisce che sono onesto e dentro l’onestà esiste tutto questo. Sono sempre accusato di essere poco umile, devo dare ragione a chi lo dice: la mia vera impresa fu col Porto. Ho vinto però una coppa e mezza con la Roma, non sono stato capace di vincere due coppe ma ne ho vinta una e mezza. Ma ho altri sei mesi qui». E poi? Il rinnovo oggi sembra improbabile e con i Friedkin c’è un rapporto decisamente tiepido nonostante la presenza di Dan domenica all’Olimpico. L’intenzione comune è quella di andare avanti insieme fino a giugno, salvo crolli verticali. Squadra e tifoseria, invece, domenica si sono schierati apertamente con Josè che ad oggi rappresenta ancora la soluzione e non il problema. A risolvere i problemi potrebbe esserci il famoso ingresso del dirigente tanto sperato dallo stesso Mou. Al momento però non si registrano trattative