Quella fascia sul braccio è un segno di valore e rispetto all’interno del campo, ma soprattutto di responsabilità verso la squadra e i propri tifosi. In un certo senso, parlando di nazionali, anche di un’intera nazione. Per questo motivo Romelu Lukaku è stato tanto apprezzato in Belgio per la sua leadership in uno dei momenti più difficili della sua carriera, quel lunghissimo intervallo della sfida contro la Svezia quando lo hanno informato dell’uccisione di due tifosi svedesi e di un attentatore a piede libero tra le strade di Bruxelles. (...) Big Rom si è dimostrato ancora un uomo dalle spalle enormemente larghe, che si è preso la sua nazionale in mano con personalità per guidarla nel momento più difficile nelle ore successive a quell’ormai incredibile primo tempo giocato al Re Balduino. Apprezzato dai media locali, elogiato dai tifosi e dal ct Tedesco che fin dal suo arrivo ha elogiato il suo centravanti e lo ha eletto vero trascinatore della sua nazionale. Più o meno quello che ha fatto Mourinho con lui in giallorosso. Perché del resto Lukaku è a tutti gli effetti un campione in campo, e un leader anche nello spogliatoio. (...) Priorità al Monza, guidare la squadra alla quarta vittoria consecutiva e riuscire a scalare la classifica. Lui, da leader e trascinatore in campo e fuori. Il centravanti belga ha realizzato 7 gol nelle sue prime 8 presenze in giallorosso, con la prima partita (quella contro il Milan) giocata solo 25 minuti.
(corsport)