IL TEMPO (L. PES) - Numeri incoraggianti, ma, soprattutto, prestazioni di alto livello. L'inizio di stagione di Andrea Belotti al suo secondo anno in giallorosso ha rilanciato l'ex centravanti del Torino, che con la doppietta al Servette in Europa League ha già eguagliato il numero di reti stagionali del suo primo anno nella Capitale. Ma c'è di più. Non sono soltanto i numeri, seppur ottimi, a far esaltare l'ambiente romanista, ma quello che il Gallo riesce a mettere in campo quando chiamato in causa. Mourinho e la società hanno sempre creduto in lui, nonostante la prima annata da dimenticare, i tifosi ora stanno capendo la sua importanza. Quattro gare da titolare tra Serie A ed Europa League con quattro reti all'attivo e, da sottolineare, anche due assist in campionato. Tutto questo in meno di cinquecento minuti distribuiti in otto presenze (soltanto con il Frosinone è rimasto per novanta minuti seduto in panchina).
Una svolta arrivata dopo il rinnovo automatico scattato a giugno, e nonostante l’arrivo di un attaccante di livello mondiale come Lukaku, che ovviamente riduce lo spazio a disposizione di Andrea Belotti. Giovedì si sono divisi l’area di rigore, ma Mourinho ha detto apertamente di preferire un centravanti accompagnato da una seconda punta di fantasia, soprattutto se il livello degli avversari si alza. Ma il Gallo non si è perso d’animo.
Fino ad inizio settembre è stato protagonista assoluto con un'estate vissuta da unico vero numero nove in rosa e le prime tre di campionato giocate da titolare, con la splendida doppietta all'esordio contro la Salernitana all'Olimpico. La consapevolezza di essere una riserva non ha minato le sue certezze, anzi, sembra averlo stimolato. Ogni volta che scende in campo, anche da subentrato dà tutto per sé stesso e per i compagni. E quando ha la chance di iniziare la gara si esprime ad alti livelli, come mai era riuscito la scorsa stagione.
Ora sta al Gallo proseguire su questo trend, e confermarsi un’alternativa di lusso al bomber belga che nel corso della stagione potrebbe avere bisogno di rifiatare di più. O, a volte, essere abile nell'accompagnarlo e sacrificarsi un po' di più. Il futuro sembra luminoso, almeno nell'immediato.
Il rientro di Abraham è ancora lontano e i giallorossi riflettono sul colpo Marcos Leonardo mentre la concorrenza aumenta. Ma la maturità di Belotti non gli permetterà certo di crollare nello sconforto se i competitors dovessero aumentare (lì davanti c'è anche Azmoun). Lui sa come si fa, Mourinho sa come si fa e si gode la cresta del Gallo, quest'anno decisamente più alta.