Vale tre punti, ma è impossibile considerarla una partita come le altre. Non lo è per i tifosi, ma neanche per la squadra e per Inzaghi. Inter-Roma vale come una finale per tre motivi: ha un peso psicologico sulla corsa scudetto, battere Mourinho per scacciare i fantasmi e Lukaku. Inzaghi sta pensando di ingabbiare il belga proprio come fece in finale di Champions con Haaland e l'idea è quella di formare una gabbia con Acerbi, Bastoni, Calhanoglu e Mkhitaryan. Inoltre la Roma è brava a cercare gli attaccanti saltando spesso il centrocampo appena recuperato il pallone, dunque l'Inter dovrà ragionare d'anticipo. I giallorossi non esagerano con i rischi durante la costruzione dal basso e sono letali in contropiede, motivo per cui i nerazzurri dovranno essere in grado di portare il pressing. Fondamentale sarà l'apporto di Pavard e Bastoni, che dovranno alzarsi per spingere ancora più in alto Dumfries e Dimarco. I due esterni di centrocampo andranno cercati rapidamente con dei cambi di gioco, un'arma che può mettere in difficoltà la Roma.
(gasport)