Dopo le presunte rivelazioni di Corona, anche il calcio romano trema in attesa di leggere le contestazioni ai propri tesserati. La Roma non si espone, mentre Lotito per il momento non commenta le indiscrezioni sui presunti calciatori della Lazio. Zalewski, invece, si è dichiarato estraneo e promette querele. Eppure è soprattutto su Roma che sono concentrati gli investigatori che da Torino, partendo da Fagioli, hanno individuato un filo diretto con la Capitale. Le indagini si muovono su due fronti: oltre ai calciatori che avrebbero scommesso violando le regole della giustizia sportiva, ci sono i cosiddetti centri di scommesse, strutture semiclandestine che avrebbero garantito agli sportivi di piazzare puntate in totale segretezza. Gli occhi, in particolare, sono puntati su Roma nord. "È lo zio di un ex calciatore dell'Inter di Mourinho. Suo nipote si era trasferito a Roma e poi ha aperto una bisca", le parole di Corona sul presunto allibratore. Almeno per ora, però, dalla procura di Torino tutto tace.
(La Repubblica)