Oltre ad aver sborsato più di 750 milioni in circa tre anni tra acquisizione e ricapitalizzazioni, i Friedkin devono fare i conti con un monte ingaggi davvero elevato: se tutti i premi saranno raggiunti, i proprietari americani dovranno pagare 160 milioni di euro lordi, la seconda cifra più alta nella storia della società. I paletti UEFA hanno limitato la spesa riguardante i cartellini e hanno spinto ad investire sugli stipendi. Nell'era DiBenedetto-Pallotta la media ingaggi e premi pagati è stata di 124.5 milioni, mentre ora oscilla intorno ai 154 milioni. Prendendo in considerazione la stagione con il monte ingaggi più alto dell'era USA (165.8 milioni nel 2018/19), i ricavi ammontavano a 320.4 milioni, mentre l'ultimo bilancio ufficiale dei Friedkin parla di 205.8 milioni e questo dato sottolinea l'enorme sforzo di Dan. A determinare se la strategia sarà vincente, però, lo decideranno i successi. Quelli che nella prima era americana sono mancati.
(gasport)