Giovedì prossimo inizierà ufficialmente il confronto pubblico sul nuovo Stadio della Roma. Un momento questo previsto dalla legge non solo per quel che riguarda gli stadi, ma più in generale per tutte le grandi opere che abbiano un impatto reale e consistente sul tessuto urbano che le ospiti. Quindi un momento che sarà delicato e che consentirà ai cittadini di capire realmente cosacisianel progetto per il nuovo stadio. […] L’aspetto finanziario è uno di quelli che andrebbero maggiormente attenzionati, anche e soprattutto perché rivelatore di quella che è la portata non solo dell'opera in esame, ma più in generale della capacità di spesa della proprietà della Roma. La famiglia Friedkin è proprietaria infatti di società capaci di generare incassi, per il solo 2022, per complessivi 11 miliardi di dollari, dando lavoro ad oltre 6000 persone. Di questo in parte abbiamo già scritto. Quello che invece ancora non è forse chiaro è come lo stadio avrà (avrebbe) un impatto determinante sulle finanze societarie. Le sole iniziative non relative alle partite (quindi Museo, merchandising, eventi vari) viene stimato possano generare a regime ricavi per 70 milioni di euro annui. Per questo, viene ancora spiegato nel dossier, la sostenibilità finanziaria dell'impresa viene calcolata sulla base di un indice che varia da 1,50 (nel periodo in cui si dovrà restituire il debito contratto con le banche per la realizzazione dello stadio) e 1,61 (una volta estinto il debito). Per intenderci meglio, un indice pari a 1 equivale al pareggio dei costi sostenuti. Stiamo parlando in buona sostanza di un progetto che potrebbe partire solo grazie alle garanzie finanziarie della famiglia Friedkin, ma che mira ad autoso-stenersi nel lungo periodo, senza gravare sulle casse della Roma, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà.
(Il Romanista)