La sconfitta di Marassi contro il Genoa ha aperto la crisi in casa Roma. Sul banco degli imputati Josè Mourinho, scrive Alessandro Vocalelli: "Chiamato pesantemente e ufficialmente in causa, perché se per due anni si è parlato della Roma di Mou, oggi non si può slegare il suo nome da un quadro desolante. La crisi insomma è ufficialmente aperta. Una crisi che dovrebbe far riflettere anche chi ha preferito raccontare di una Roma alle prese con la continua mancanza dei giocatori adatti, invece di chiedere spiegazioni su un gioco, ed è paradossale, sempre meno convincente." Dovrà tornare il vero Mou, secondo Ivan Zazzaroni: "Mourinho dovrà uscire da solo, come sempre, abbandonando la singolare e fuorviante sfida con se stesso anticipataci qualche settimana fa. Mourinho non può essere diverso da Mourinho. Mourinho deve ritrovare subito il sorriso, quella luce, quella carica che è sempre riuscito a trasmettere alle proprie squadre e alla tifoseria."
Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
A. VOCALELLI - LA GAZZETTA DELLO SPORT
Scegliete voi l’immagine della Roma a Marassi, nella serata della disfatta contro un generosissimo Genoa. La faccia sconsolata di Lukaku, che sembra invidiare i palloni ricevuti da Retegui Il gol di Gudmundsson, capace di aprire la partita dopo pochissimi minuti?
La rete di Messias, a cui non sembra vero di trovarsi lì, tutto solo in area per trasformare una sconfitta amara in una goleada destinata a restare nel baule dei brutti ricordi giallorossi? (...) La fedeltà tradita dei tifosi romanisti non solo protagonisti dei sold out di cui si parla in tutta Europa, ma li a farsi sentire anche in un giovedì sera che non è certo l’ideale per una trasferta? No, l’immagine della partita tra Genoa e Roma è tutta in quella tripla sostituzione a quasi 20 minuti dalla fine, recupero compreso. Una squadra svuotata, senza idee, tenera e fragile, costretta a tentare il tutto per tutto con tre centravanti, Lukaku, Belotti e Azmoun, due trequartisti come Dybala e Aouar, un attaccante come El Shaarawy nel ruolo di terzino e un solo difensore di ruolo, Ndicka. (...) Sul piano del carattere, su cui nessuno aveva mai provato mettere in discussione Mourinho. La Roma oggi è invece tutto questo: tenera, slegata, senza neppure quella convinzione, quella compattezza, cavallo di battaglia del suo pilota. Chiamato pesantemente e ufficialmente in causa, perché se per due anni si è parlato della Roma di Mou, oggi non si può slegare il suo nome da un quadro desolante. La crisi insomma è ufficialmente aperta. Una crisi che dovrebbe far riflettere anche chi ha preferito raccontare di una Roma alle prese con la continua mancanza dei giocatori adatti, invece di chiedere spiegazioni su un gioco, ed è paradossale, sempre meno convincente.
T. CARMELLINI - IL TEMPO
(...) Ora serve un intervento, duro, vero perché questa è una media da retrocessione. Totti lascia Marassi con dieci minuti di anticipo, quello che ha visto gli basta e pensare che possa essere lui la soluzione è quantomeno illusorio. La squadra a fine gara va sotto la curva e almeno ci mette la faccia: non è detto che basti. Grande bagno di umiltà e tutti al lavoro, da subito per cercare almeno di salvare qualcosa. Domenica all'Olimpico arriva il Frosinone dell'ex Di Francesco e sarà tutt'altro che una passeggiata.
G. D'UBALDO - CORRIERE DELLO SPORT
(...) Dopo Srnalling (e con Kumbulla ancora fermo ai box) Mourinho ha perso anche Llorente, ha dovuto arretrare Cristante, che aveva illuso la Roma un istante prima con il gol del provvisorio pareggio. E' dura ripartire con tutte queste assenze (Pellegrini e Aouar sono appena rie-trati, Renato Sanches è ricaduto, Dybala sempre sul filo) e con un organico che anche nella nuova stagione ha diverse lacune, coni giocatori più importanti che sembrano aver perso identità. Il campionato non è compromesso, c'è tempo per recuperare, ma bisogna fare in fretta, perchè la classifica oggi è preoccupante e la Roma in questo avvio di stagione è stata messa in difficoltà dalla Salernitana e dal Verona, ha preso una lezione dal Milan ed è stata mortificata dal Genoa, con i giocatori costretti a chiedere scusa ai tifosi al termine della partita. Una squadra vuota, spenta, incapace anche di una reazione di fronte a un avversario aggressivo, che ha segnato quattro gol con solo il 29 per cento di possesso palla. (...)
I. ZAZZARONI - CORRIERE DELLO SPORT
Se questa non è la prima crisi della gestione Mourinho, le somiglia parecchio. Cinque punti su 15 non sono da. Roma, né da lui, figuriamoci tre sconfitte nelle prime sei. Ma è la prestazione di Marassi, nel suo complesso, a risultare davvero sconcertante. Perché buttarsi via così? Perché quell'orribile primo tempo? Una frazione in cui due incursioni del Genoa hanno prodotto altrettanti gol, uno svantaggio apparentemente irrecuperabile anche dopo la rete di Cristante. La Roma non può permettersi cadute del genere, prestazioni simili, fasi di non-gioco senza senso: nessun movimento in funzione dell'apertura di spazi accessibili, tutti fermi sul posto e nessuno in grado di assumersi una responsabilità (...) In condizioni normali servirebbe il pieno sostegno della proprietà, forma e sostanza e fiducia: ma questa Roma è una società piena di anomalie e incongruenze. Dalla prima crisi della sua ultima stagione, Mourinho dovrà uscire da solo, come sempre, abbandonando la singolare e fuorviante sfida con se stesso anticipataci qualche settimana fa. Mourinho non può essere diverso da Mourinho. Mourinho deve ritrovare subito il sorriso, quella luce, quella carica che è sempre riuscito a trasmettere alle proprie squadre e alla tifoseria. (...)
U. TRANI - CORRIERE DELLO SPORT
La crisi è lì, impossibile non rendersene conto. Lì, in classifica: sedicesimo posto. In serie A solo l'Udinese, tra l'altro terzultima, viaggia più lentamente. 10 punt in meno della stagione scorsa dopo 6 giornate. Mourinho mancano 8 punti e la posizione - in piena zona retrocessione (-2 dal penultimo posto) conferma la frenata giallorossa rispetto all'ultimo torneo. Il risultato di Genova, sotto lo sguardo di Totti perplesso e amareggiato, certifica l'andamento desolante dal 20 agosto ad oggi. (...) Il principale equivoco della serata, e chissà se lo sarà anche nei prossimi match è il ruolo di Cristante. Che sintetizza alla perfezione la notte del crollo contro il Genoa. Bryan, tanto per entrare nella sfida di Marassi, ha fat-to appena in tempo a segnare. Perché, nell'azione del momentaneo pari della Roma, si è fatto male Llorente. Diego, festeggiata la rete del compagno, ha dovuto lasciare il campo - dentro Bove - e la posizione proprio a Cristante. Mossa obbligata per Josè: convalescente Smalling e ancora di più Kumbulla, in panchina non ha scelta. I centrali difensivi sono solo i tre che ultimamente sta utilizzando in campionato e in Europa League. (...) Cristante è rimasto in campo anche nella ripresa quando Mou è passato alla linea a quattro. Ma Cristante, abbassato dietro, è un lusso che Mou di questi tempi non si può permettere: dall'inizio della stagione è il miglior centrommpisin giallorosso.
P. CONDO - LA REPUBBLICA
La Roma viene scavalcata dalla Lazio e si ritrova ultima e staccata nella classifica delle grandi. Mourinho ha tentato nel finale una giocata del suo vecchio repertorio — tutte le punte in campo —ed è stato travolto da Retegui (grande acquisto) e compagni. Al di là di ogni discorso tattico, è stato impietoso il confronto fra un Genoa deciso ed energico e una Roma dolente, smarrita, frenata dal terrore di ulteriori infortuni. Mourinho di recente ha spiegato come certi giocatori di qualità siano alla portata del club perché fisicamente a rischio. Forse qualche asino sano in più non avrebbe fatto male.