ASROMA.COM (T. Cagnucci) - A forza di essere vento Francesco Rocca è diventato una bandiera prima del tempo. Francesco Rocca è stata la nostra Aurora, il momento prima dell’alba della più grande Roma di sempre.
[...] Franco Tancredi ha detto che “lo Scudetto del 1983 lo abbiamo vinto anche grazie a Francesco, quell’anno non stava con noi, ma noi lo sentivamo”. Paulo Roberto Falcao nello spogliatoio di Genova nel 1983 nel titolo di coda di quel tricolore ci ha messo Francesco Rocca tra i ringraziamenti, Rocca che aveva ringraziato i tifosi dicendo addio contro l’International, la squadra di Falcao il 29 agosto 1981.
[...] Francesco Rocca ha dato alla Roma una gamba. [...] Si è fatto male a 22, si è ritirato a 27, in mezzo solo cinquanta presenze con la Roma lui che giocava sempre e che dall’estate del 1981 non ha giocato più. In mezzo dolore, rientri, speranze, dolore, dolore, rientri, dolore, illusioni, interventi, parole, dolore. L’Equipe il giorno del ritiro scriverà questa cosa: «L’infortunio di Rocca è stata la iattura più grande che sia capitata al calcio italiano dopo Superga». In mezzo l’amore per la Roma e una notte. Una nota.
Il 30 maggio 1984 chiamato da Antonio Bongi – uno dei fondatori del CUCS – Francesco Rocca scavalca e va in Curva Sud non a vedere la finale di Coppa dei Campioni Roma-Liverpool, ma a tifare la Roma nella finale della Coppa dei Campioni contro il Liverpool. [...]
Io credo che quando vinceremo la cosa più grande dovremmo fermarci e fare scendere una volta ancora in campo Francesco Rocca per fargliela alzare. Glielo dobbiamo per quanto ha sofferto, per come si è comportato, per quanto ci ha provato, per come ha onorato la Roma in campo, in allenamento e ancora oggi, ingoiando rabbie e parole che qualsiasi essere umano farebbe difficoltà a non urlare.
Il giorno dell’Hall of Fame, quando è stato chiamato per il giro di campo, è entrato, ha guardato solo la Sud, ha applaudito con le braccia sopra la testa, poi si è raccolto in una smorfia di commozione, ha stretto la mano destra in un pugno e se l’è stretta al cuore guardandola. Credo significhi ti amo.