Trenta milioni di euro di plusvalenze. È la cifra di cui va a caccia Tiago Pinto da qui al 30 giugno, per sistemare i conti ed essere in «ordine» con il settlement agreement firmato dalla Roma con l’Uefa. [...] Per capire bene di cosa parliamo dobbiamo partire da due premesse, i paletti a cui è costretta la Roma dallo stesso accordo siglato con l’Uefa: il costo del lavoro e il bilancio. Per il primo la Roma potrà inserire nuovi giocatori nella lista Uefa solo se il costo della rosa sarà inferiore a quello inserito nella lista della fase ad eliminazione diretta dell’ultima Europa League (ecco anche perché a gennaio lì è stato inserito Zaniolo, per tenere alto il valore della lista). [...] C’è la possibilità di vendere i «bambini», come li chiama Mou, magari con la formula della ricompra, utilizzata in passato sia per Pellegrini (esercitata) sia per Frattesi (poi lasciata cadere). Su tutti i nomi sono due, Volpato e Tahirovic, ma potrebbe esserci spazio anche per Missori (considerando che finora l’unica cessione è stata quella di Providence agli austriaci dell’Hartberg per 300mila euro). Di Volpato e di Missori Pinto ha parlato con il Sassuolo un paio di giorni fa, Tahirovic è un altro che potrebbe avere mercato. Difficile, invece, che ci si privi di Zalewski o Bove, a meno di offerte folli. E poi c’è il terzo pilastro, tra prestiti e rivendite. Anche loro fanno brodo, come si suol dire. O plusvalenze…
(gasport)