Si sono incontrati al Chelsea Harbour Hotel, un albergo cinque stelle che si affaccia su un piccolo porto turistico dove molti ricconi del gotha londinese ormeggiano le loro barchette. Lo stadio, Stamford Bridge, non è molto lontano, il West End neppure.L’invitato di lusso al bar con vista panoramica era José Mourinho, accompagnato dal fido Matthew O’Donohoe, manager irlandese che ebbe un ruolo importante anche nella trattativa di due anni fa con la Roma. Dall’altra parte una delegazione saudita guidata da Walid Moaz, presidente dell’Al-Ahly, squadra di calcio di Gedda. Sulla tavola niente alcolici ma tanti, tantissimi soldi. L’intenzione degli arabi era esplicita: convincere Mourinho ad accettare un’offerta mostruosa per allenare il club, appena promosso in prima divisione e in cerca di rilancio rapido nel Paese. (...) L’impegno con la gente, con i romanisti, però, vale più di un’esperienza molto remunerativa e per certi versi affascinante. In queste vicende i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo ma i tifosi, secondo quanto filtra da Londra, non resteranno delusi dal loro condottiero. Mourinho non ha nascosto nulla di questo incontro, che aveva accettato per cortesia e per un pizzico di curiosità. (...) Aspettando di passare qualche ora in compagnia dei Friedkin, che pure a Londra transitano spesso e proprio nella City hanno incontrato qualche mese fa il manager Raffaello Follieri, interessato ad acquistare la Roma, Mourinho è pronto a partire per la sua Setubal dove passerà buona parte delle vacanze prima del ritiro, che comincia il 10 luglio. (...)
(corsport)