[...] Se, insomma, si è arrivati a discutere le qualità di Guardiola, o in passato persino di Messi o di Totti, significa che è stato toccato il punto più basso. Inzaghi è passato dall'essere considerato un incapace (due mesi fa) ai lussureggianti peana di oggi, in seguito all'impresa oggettivamente rilevante di aver anestetizzato quella straordinaria macchina da guerra costruita da Guardiola in questi anni al Manchester City. Pensate a che cosa è stato detto di Mourinho prima di arrivare alla Roma, e anche oggi, da chi in teoria non solo per contratto, ma anche per un patto ideale con la platea degli ascoltatori, avrebbe dovuto e dovrebbe oggi formularne un giudizio completo. Sono guerre di religione, il più delle volte insensate.
Che nascono da antipatie personali, da germi faziosi, da miseri motivi. E su altri piani è avvilente che non si riconoscano le prodezze di altri allenatori che quest'anno hanno lavorato benissimo guadagnandosi interamente gli emolumenti generosi che vengono loro riconosciuti, da Spalletti (mortificato negli anni con avvilenti esemplicistiche considerazioni) a Pioli, da Sarri a Gasperini, passando poi per i vari Sousa, Juric, Italiano, Motta, Palladino, Zanetti, Baroni, tecnici capaci di svolgere un lavoro eccezionale, negli inevitabili alti e bassi di rendimento che poco hanno a che fare con le loro capacità [...]
(Il Romanista - Daniele Lo Monaco)