LEGGO (F. BALZANI) - La Joya sul più bello a lenire il dolore e a dare alla Roma almeno la qualificazione in Europa League con tanto di sorpasso sulla Juve. È stata la partita della malinconia, della possibile festa per la coppa scippata dal Siviglia e da Taylor. È stata anche la partita della rabbia per l'ennesimo e finalmente ultimo torto arbitrale. E poi è diventata la gara della Joya col rigore di Dybala calciato sotto la Sud e il finale con ben 14' di recupero. Tanti gli striscioni (e i cori) per Mourinho e contro Taylor tra curva e tribune. "Un uomo solo al comando, Mourinho per mille anni", quello più significativo. Un messaggio chiaro ai Friedkin. Tanta anche la stanchezza per gli interpreti in campo. Ad andare in vantaggio, infatti, è lo Spezia che si gioca la sopravvivenza in serie A e che si giocherà lo spareggio col Verona. Nikolaou, tenuto in gioco da Cristante, beffa Svilar di testa. La Roma a fatica si rimette sotto e va vicina al gol prima con El Shaarawy (traversa) poi con Dybala. Il pari arriva a pochi istanti dalla fine del primo tempo: cross velenoso di Zalewski, il velo di Bove inganna Zoet e l'Olimpico finalmente esulta. Nella ripresa entra Matic e la musica cambia. Ci sono solo i giallorossi in campo con Maresca che nega un rigore abbastanza evidente su Dybala. I tentativi sono tanti, le parate di Zoet pure. Al 89' El Shaarawy viene steso, e stavolta non si può non fischiare. Dybala è gelido e sorpassa la sua Juve al fotofinish. E' finita col giro di campo, i sorrisi amari e la promessa di rivedersi il prossimo anno. Con Mourinho? Probabilmente sì. Il tecnico ha vissuto la gara nella pancia dell'Olimpico e in queste ore tratterà ancora coi Friedkin disposti anche al rinnovo e all'arrivo di un dirigente di spessore da affiancargli.