Mezzo giallo e mezzo rosso. Come il cuore, così il cranio. Rasato, decolorato e poi ridipinto con i pigmenti di Roma. In un modo o nell’altro, pur nel dolore, la testa di Damiano resterà uno dei simboli di questa finale. Eccolo, il leader dei Måneskin, per una volta lontano dalla band e dalla fidanzata Giorgia. Ieri, nel giorno dell’orgoglio e della disperazione romanista, confermando di essere un tifoso sfegatatissimo di Dybala e compagni, ha raggiunto Budapest e la Puskas Arena proprio come tante altre centinaia di coetanei. Viaggio con gli amici passando per Trieste e poi per la Slovenia nel chiuso di un van. Più comodo, decisamente più comodo, il viaggio di Francesco Totti e Noemi Bocchi. [...] Presenti, invece, i due sottosegretari al ministero del Lavoro e al Mef, Claudio Durigon e Federico Freni. Erano — pagandosi biglietto e volo — sul volo charter organizzato da Giovanni Malagò. [...] Tornando agli assenti, era prevista la presenza di Carlo Verdone. Avrebbe dovuto trovare un posto vicino a Edoardo Leo e Claudio Amendola. A Noemi, altra giallorossa doc, e a Blanco. Non troppo distante dal sindaco-tifoso Roberto Gualtieri, invitato dalla Roma così come Francesco Rocca, governatore del Lazio (e laziale) che invece è rimasto nella Capitale. Passione bipartisan condivisa anche con Valerio Mastandrea, abbonato in Curva Sud laterale e ieri, pure lui, alla maledetta Puskas Arena.
(La Repubblica)