Via libera allo stadio della Roma. Gualtieri: "Un gol per la città"

10/05/2023 alle 09:15.
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Ecco la prima pietra del . L'Assemblea capitolina ieri ha approvato la delibera sul pubblico interesse dell'impianto che nei piani del club giallorosso sorgerà a Pietralata entro il 2027. La seduta si è chiusa con il selfie "alla " del sindaco Roberto Gualtieri: «È un gol della città, è una giornata importantissima, con questo passaggio si apre la fase successiva per un investimento che riqualificherà un intero quadrante della città». Trentatré i voti favorevoli in aula Giulio Cesare, 3 gli astenuti (Lega e Fratelli d'Italia). Assenti nel momento clou i 5S.

Gli emendamenti approvati miglioreranno il testo iniziale. I più importanti riguardano l'aumento del numero dei parcheggi, il potenziamento del trasporto pubblico per consentire almeno al 50% dei tifosi di arrivare senza la propria auto, la salvaguardia della funzionalità del Pertini e la presenza delle aree verdi. Poi ci sono le prescrizioni legate alla convenzione dell'impianto con il concessionario.

L'Assemblea capitolina ha anche stabilito che si dovrà pronunciare di nuovo sul progetto definitivo della Roma. Prima di questo step, ci sarà un momento di confronto pubblico sul tema stadio. Poi, una volta presentato il progetto finale, la tappa della discussione nella conferenza dei servizi decisoria in Regione Lazio«Arriverà in città un investimento privato da 528 milioni di euro e non verranno utilizzati i soldi pubblici», spiega il sindaco Gualtieri in Aula.

Il momento di confronto pubblico si preannuncia però infuocato. Ieri in Campidoglio c'erano residenti ed esponenti dei comitati contrari all'impianto di Pietralata: «Si è compiuto - dicono in una nota congiunta - l'ultimo atto di un voto rituale e alquanto scontato, che palesa ulteriormente la superficialità della giunta sul tema. L'attuale governo di Roma si macchia oggi di una scelta che priva un intero quadrante di un'ulteriore area verde, creando disagio nell'utilizzo dell'ospedale Pertini ed un contestuale peggioramento della qualità della vita dei cittadini». Parole che potrebbero portare a nuovi ricorsi al Tar del Lazio.

(La Repubblica)