IL GIORNALE - L'ex difensore della Roma Sebino Nela, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano milanese proiettandosi anche verso la finale di Europa League contro il Siviglia. Le sue parole:
Quali sensazioni si provano alla vigilia di gare prestigiose?
«Ne ho disputata una in partita secca e l'altra con sfide di andata e ritorno. Ovvio che siano diversi gli stati d'animo e che in quella doppia conti anche il risultato della prima gara. La sensazione più bella che provi a giocare queste partite è che te la sei meritata e che ti guardano tutti. Il mio ricordo è di una tensione giusta -anche se non vedi l'ora di scendere in campo il prima possibile per non far cre-scere l'ansia - e una preparazione accurata di tutto l'ambiente, sapendo che si gioca in un'altra capitale, con un pubblico diverso».
Rimpianti per le due finali perse?
«Sì, anche se quella del 1984 ci vide sconfitti ai rigori con un Liverpool tra i più forti della storia e l'altra del 1991 la lasciammo all'Inter non solo vincendo al ritorno ma anche giocando una delle più belle partite della storia giallorossa. All'andata non funzionò qualcosa, so-prattutto a livello arbitrale, con un rigori-no concesso ai nerazzurri. Mi consolo: ho vinto tanto con la Roma (lo scudetto e tre Coppe Italia, ndr)»
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Mourinho valore aggiunto in finale?
«L'allenatore portoghese ama avere più uomini che giocatori e ha fatto crescere molto tanti ragazzi dal punto di vista mentale e caratteriale. In questo senso lui ha già stravinto, credo che tutti i suoi calciatori sappiano cosa fare. Non possiamo certo pensare che giochi come il City ma in Europa ha passato il turno con me-rito e una buona organizzazione difensiva, oltre al sacrificio di tutti in campo».
Cosa cambia con o senza Dybala e Smalling, i giocatori di maggiore qualità della rosa?
«È chiaro che te la puoi cavare anche senza. Se ti mancano i migliori, sicuramente hai le contromisure. Poi parliamo di un difensore che fa la differenza da un anno e mezzo e di un attaccante che riesce a cucire il gioco, a fare gol e a cambia-ti le partite».
Quante chance ha la Roma?
«Dipende da come si metterà la partita. Credo che più si andrà avanti, maggiori saranno le possibilità che avranno i giallorossi. Sanno soffrire e gestire le situazioni complicate»
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Secondo lei Mourinho resterà a Roma?
«Per rispondere bisognerebbe sapere cosa si sono detti il giorno della firma. La base era un progetto triennale, poi bisognerà capire le risorse future del club. In stagioni ormai lunghe con tanti impegni, sarà necessario alzare il livello della rosa anche numericamente»
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