Ne è passato di tempo dalla prima cena romana in cui venne paparazzato: José Mourinho scelse uno storico locale dei Parioli, il caffè Hungaria. Allora non poteva sapere che la sua carriera da allenatore della Roma sarebbe partita da Piazza Ungheria per finire in Ungheria, dove può entrare nella storia del calcio come allenatore più vincente nella storia dei tornei Uefa staccando Giovanni Trapattoni. (...) Per raggiungere l’obiettivo, per non lasciare nulla di intentato, ha intanto allontanato ogni occhio estraneo dai campi di allenamento. Nessuno a parte lo staff tecnico e medico ha il permesso di affacciarsi per osservare i progressi di Dybala, le prove sui calci piazzati, gli schemi difensivi. E’ così da ieri, è stato così anche prima della finale contro il Feyenoord. Se non altro un po’ di scaramanzia non guasta. (...) Mourinho ha sospeso ogni valutazione. In questo momento, come ha detto in conferenza stampa, pensa davvero solo alla finale. (...) La sensazione è che i Friedkin stiano aspettando di capire se la Roma giocherà la Champions League, ipotesi ormai possibile soltanto con la conquista dell’Euroleague a Budapest, per poi presentarsi da Mourinho con la proposta di rinnovo del contratto. Questione di introiti garantiti, che servono a contrastare le limitazioni imposte dal fair play finanziario. (...)
(corsport)