«Noi contro tutti»

08/05/2023 alle 07:37.
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IL TEMPO (L. PES) - Nella testa soltanto l'Europa. Un appuntamento con la storia, un'opportunità di relagarsi un altro trofeo internazionale (e la ), un percorso da chiudere (forse) in bellezza con chi ha saputo e sa soltanto vincere. La sconfitta contro l'Inter abbatte quasi tutte le residue speranze della Roma di raggiungere uno dei primi quattro posti che significherebbero accesso diretto alla prossima . Cinque punti in quattro giornate (che potrebbero essere tre se la dovesse subire penalizzazioni) e tre squadre davanti in classifica rendono complicatissima, se non impossibile, la missione giallorossa. Anche e soprattutto perché questa settimana torna l'Europa, e la doppia sfida al Bayer Leverkusen dell' 11 e del 18 maggio diventa di diritto l'unica (splendida) ragione che può dare lustro a questa stagione. Mourinho lo sa, probabilmente già dal gol di Saelemaekers all'ultimo respiro che ha tolto due punti alla sua Roma andata poi a Monza con i calciatori contati, così come contati erano sabato contro l'. E allora lo Special One ha cominciato a preparare la semifinale dal post patita in Brianza. Attaccando tutto e tutti e facendo quadrato attorno al suo gruppo. «Noi, da soli, contro tutti» un motto che ha fatto grande la carriera del portoghese e che oggi più che mai regna sovrano a Trigoria. Concetto ribadito con i gesti e le parole al fischio finale del match con i nerazzurri: Mourinho al centro del cerchio giallorosso con i suoi ragazzi. Tutti uniti verso il Bayer, poi il ringraziamento al pubblico. La testa ora conta più di ogni altra cosa e il tecnico è conscio dei limiti ma anche della coesione della sua squadra. Una squadra che anche in questa stagione ha mostrato le sue fragilità. Un altro anno terminato tra quinto e settimo posto (difficile immaginarla più avanti) e con una miseria di punti guadagnati nei big match. Nove in dodici confronti con soli due successi, tre pareggi e ben sette sconfitte. Le vittorie contro in casa e a San Siro, i pareggi con il Milan e gli zero punti raccolti in sei confronti con Atalanta, Lazio e . Certo la serie drammatica e inquietante di infortuni concretizzatasi da aprile in poi non ha aiutato. Non è difficile immaginare come l'aver potuto affrontare questa serie di scontri diretti con Dybala, Smalling, Karsdorp, Llorente, Wijnaldurn, Kumbulla (si opererà a Milano domani dopo la rottura del ) e Belotti (a mezzo servizio) qualche punto in più lo avrebbe garantito. Il campo, poi, sarebbe stato giudice, come sempre. Ma le assenze hanno pesato eccome sul rendimento della squadra e di chi per necessità ha dovuto giocare sempre, è innegabile. Per questo ora sul cammino della Roma c'è solo l'Europa. Due gare da affrontare come vere e proprie battaglie sportive contro i tedeschi e poi chissà. Mourinho, di certo, è pronto. La missione è trascinarsi dietro i calciatori come veri e propri adepti per tentare l'impresa. Tutti uniti, ora più che mai, Mourinho guida, Pellegrini e Dybala (come da post social rispondono): la Roma vuole esserci, fino alla fine.