La carica di Mou

30/05/2023 alle 10:12.
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IL TEMPO (L. PES) - Sale l'attesa, cresce la tensione. Si avvicina l'appuntamento con la storia. Domani, a Budapest, la Roma si gioca il suo secondo trofeo europeo consecutivo: contro il Siviglia c'è l'Europa League in palio. Una vigilia che consuma i tifosi, accende i protagonisti ed esalta il condottiero. Mourinho è certamente il più pronto per affrontare il Siviglia e provare a prendersi la coppa, che per lui sarebbe la ventisettesima della carriera. Il portoghese può sorridere: arrivano notizie positive dall'infermeria.

Dybala è ormai certo della partenza per Budapest, con la caviglia che ha dato ottime risposte e una decisione definitiva sul tempo d'impiego in finale ci sarà soltanto oggi. In Ungheria ci sarà anche Spinazzola: il laterale giallorosso ha superato il problema muscolare alla coscia sinistra e lo Special One potrà contare anche su di lui, anche se restano dei dubbi su una maglia da titolare. Sarà il tecnico stesso, ovviamente, a decidere, con la considerazione ovvia che essendo l'ultima gara (oltre che storica) della stagione, qualche rischio in più si può correre, ma le alternative non mancano.

Stamattina a Trigoria la squadra svolgerà la rifinitura alle 12 prima della partenza per Budapest nel primo pomeriggio. Nella capitale ungherese alle 17.45 è prevista la conferenza stampa della vigilia. A parlare, oltre a Mourinho, saranno Lorenzo Pellegrini e Gianluca Mancini, gli stessi di Tirana un anno fa.

Nel frattempo ieri a Sky Sport lo Special One ha rilasciato un'intervista a poche ore dal match. «Non penso molto a quello che ho vinto in carriera. Il passato rimane, la storia non può essere cancellata. Ora non penso più a cosa potrei vincere, ma alla felicità che posso regalare ai tifosi della Roma. È una città che vive di calcio. La Roma è appartenenza, essere parte di qualcosa».

Sul gruppo il portoghese si esprime senza barriere: «Posso parlare anche per i miei giocatori: noi diamo tutto. E penso sia per questa attitudine che i tifosi della Roma ci rispettano così tanto e sono in grande empatia con noi. Lavoriamo duro ogni giorno per costruire la storia della Roma, due finali europee consecutive solo i grandi club con una grande storia ci riescono di solito. Per noi esserci riusciti adesso ha un grande valore».

Alle parole dell'allenatore sono seguite anche quelle di Edoardo Bove. Il giovane centrocampista giallorosso ai microfoni della Uefa ha presentato la finale: «L'abbiamo meritata e siamo contenti di esserci. Il gol con il Bayer è stato il culmine del lavoro di due anni». Sul rapporto speciale con Mourinho poi prosegue: «Il mister è una persona speciale per me perché è una persona vera. Mi ha aiutato a crescere». Ce l'ha portata lui la Roma in finale, con quel gol ai tedeschi che è bastato per raggiungere Budapest dove l'appuntamento è con la storia. Il tempo delle parole sta per terminare, da domani c'è solo il campo che potrà dire se la Roma sarà grande, anzi grandissima. In palio c'è la , è vero, ma nel calcio, si sa, sono le coppa che ripagano dei sacrifici e regalano gloria eterna.