
Ma noi chi siamo? Quelli sbattuti fuori da due Mondiali di fila o quelli che hanno portato due semifinaliste in Champions League e possono occupare le tre finali europee? È anche una questione di identità. Roberto Mancini, a Coverriano, aveva precisato: «È il risorgimento dei club italiani, non del calcio italiano. Milan e Napoli, su 22 giocatori, hanno messo in campo 5 italiani». Ha ragione. (...) Nessuna delle squadre ancora in corsa in Europa ha un 9 italiano. Però è anche vero che, se Milan e Napoli hanno messo 5 titolari italiani in due, mandiamo alla finale di Istanbul l'Inter che ne schiera 5 da sola; Darrnian, Acerbi, Bastoni, Dimarco e Barella. Ed è vero che Roma e Juve sono tra i club che, in questa stagione, hanno dato più spazio ai giovani azzurrabili: Bove e i bambini di Mou; Miretti, Fagioli e i rampolli di Max. (...) Stasera tifiamo perché si allineino anche Juventus, Roma e Fiorentina. Sarebbe uno spettacolare ritorno ai fasti degli anni Ottanta e Novanta, quando i migliori fuoriclasse abitavano da noi e quando i nostri club coltivavano il piacevole vizio di frequentare le finali di coppa. (...)
(gasport)