I malumori di Mou agitano la Roma. Se Josè lascia, si studiano Thiago Motta, Schmidt e Amorim

08/05/2023 alle 08:21.
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Come da promessa, ieri era al Tre Fontane, a guardare gli altri «bambini». Mourinho potrà piacere o meno, ma su una cosa non si può discutere: fino a quando resterà a Roma, lo farà con tutto se stesso. Il problema che si porta dietro è quel «quando» che per molti, ormai anche tra i tifosi, ha una deadline ben precisa: fine stagione. E questo, nonostante abbia un altro anno di contratto. (...) Da fine gennaio, nelle poche volte in cui lo Special One ha accettato di parlare, i suoi messaggi sono stati sempre chiari e vertono intorno a tre concetti: 1) la rosa è inadeguata per competere con le altre big per la 2) nelle lotte extracampo sono solo, non supportato dalla società 3) ho bisogno di parlare con la proprietà, farlo a giugno è tardi. (...) Di quello che pensa lo Special, aldilà del futuro da scegliere, si sa abbastanza. Poco, invece, di ciò che pensa il club. Di certo, il silenzio seguito al j'accuse arbitrale post-Monza di José, che si somma a quello relativo al famoso incontro, non depone a favore di un futuro insieme. Ufficialmente per i Friedkin il problema non si pone: c'è un contratto sino al 2024, fine dei discorsi. (...)  E se a dicembre, quando Mou sembrava ad un passo dall'accettare la panchina del Portogallo, a Trigoria erano stati avviati dei contatti con Thiago Motta (ora al ), adesso lo scenario è più ampio. Perché anche in questo caso, bisogna capire chi avrà l'ultima parola. Se i Friedkin demanderanno la scelta a Pinto, loro frontman a livello calcistico, oltre all'italobrasiliano, potrebbero entrare in corsa profili alla Schmidt (Benfica) o alla Amorim (Sporting ). Tradotto: allenatori che hanno maturato un'espe-rienza internazionale ma capaci di lavorare con i giovani e più aziendalisti. (...)

(Il Messaggero)

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