Forse è solo nella sintesi degli opposti che si scoprirà il futuro. Il caso Mourinho, in fondo, adesso è un cortocircuito fra la preoccupazione della squadra di perdere un leader assoluto e la apparente serenità con cui José vive questi giorni difficili. (...) Eppure, uscendo dal Brianteo di Monza, l’allenatore sembrava in pace con se stesso e, soprattutto, mai così lontano dalla Roma. Mou ha detto ciò che aveva nel cuore da tempo, sapendo che avrebbero potuto dispiacere alla società. Ma non si è fermato, tanto è vero che ad alta voce ha detto: "E adesso che mi deferiscano pure". (...) L’idea di microfonarsi nel parlare coi direttori di gara ha varcato una nuova frontiera, e non conta che lo abbia fatto per "proteggersi". (...) Intanto il club affronta questa nuova crisi con disappunto per le critiche, ma anche con la rassegnazione di chi sa che Mou è questo. Il fatto che da quattro mesi l’allenatore chieda udienza ai Friedkin per parlare del futuro, è un segnale chiaro su chi comanda. Per questo José è stato netto: "Non abbiamo una rosa per competere su due fronti". Il palese seguito alla frase di sabato: "Non abbiamo investito per andare in Champions". Che invece è l’obiettivo dei Friedkin. Il club segue tecnici emergenti come De Zerbi, Thiago Motta e Amorim (Sporting Lisbona), ma una cosa è certa: l’eredità Mourinho potrebbe essere pesante per tutti. (...)
(gasport)