Sold out. Un termine entrato nel vocabolario romanista al pari di «finale europea», «catenaccio» e «famiglia». Una mappa concettuale costruita dalla Roma di José Mourinho a cui tutti i tifosi romanisti fanno riferimento. In maniera fideistica, dietro il proprio comandante. Dogmi che spesso fanno rima con vittoria, quella che tutti sperano possa avverarsi nuovamente il prossimo 31 maggio a Budapest nella finale di Europa League contro il Siviglia. (...) E circa 15.000 romanisti ci sono riusciti, accaparrandosi un biglieto per la partita della Puskas Arena. L’ennesima giornata di passione, passata davanti agli schermi dei cel lulari e dei pc – molti direttamente dalla Germania di ritorno a Roma – in attesa dell’agognato “codice” che dava diritto all’acquisto del tagliando per Budapest. (...) Ma, come accaduto a Tirana, c’è tutta una parte di stadio (le due tribune) già messe in vendita dalla Uefa per il pubblico neutrale e acquistati da molti tifosi ungheresi pronti alla rivendita a prezzo maggiorato. Il rischio truffa è dietro l’angolo, ma per tifosi dai cuori forti (e portafogli pieni) l’unica opzione rimasta per vedere dal vivo la Roma in finale. Per tutti gli altri ci sarà il maxi-schermo. La società da ieri sta lavorando alacremente con la giunta Capitolina il modo per permettere una visione di piazza della partita. Con il sindaco Gualtieri si sta studiando la possibilità di installare un maxischermo al Circo Massimo, mentre sono in corso i colloqui con Sport e Salute spa per capire la fattibilità di riaprire l’Olimpico come fatto lo scorso anno per Roma-Feyenoord.
(La Repubblica)