Le sliding doors di Edoardo Bove sono di quelle che potrebbero cambiargli la vita. È rimasto a Roma nonostante Tiago Pinto lo avesse inserito in una trattativa con il Sassuolo per riavere Davide Frattesi e sulla sua strada ha incontrato José Mourinho.
Edo lo ascolta, gli dà retta, lo seguirebbe anche in mezzo alle fiamme. Bove, romanista da quando ha memoria, ha capito immediatamente l'opportunità di avere un tecnico vincente, e la sfrutta. Perché solo grazie a lui avrà la possibilità di intraprendere lo stesso percorso di Francesco Totti e Daniele De Rossi (e in casa ha anche Lorenzo Pellegrini). Con quel gol a 20 anni in una semifinale europea ha comunicato al mondo del calcio di avere le carte in regola per riuscirci.
Edoardo potrebbe avere le caratteristiche per restare nella capitale e non finire in prestito in squadre di media classifica a fare esperienza. Ha una famiglia che lo guida e gli ha fornito solide basi che lo possono aiutare a non cedere alle tentazioni della vita da calciatore. Ha scelto di proseguire gli studi dopo il liceo, ha imparato il rispetto, l'umiltà e, soprattutto, ha capito che il gol di giovedì non è il punto d'arrivo ma quello di partenza.
«Non sono un freddo, con il Bayer ho sentito un mare di emozioni». Dopo il gol che ha sancito definitivamente il suo ingresso nel calcio dei grandi, ha provato ad isolarsi da tutti gli apprezzamenti per restare concentrato in vista del ritorno di giovedì prossimo.
Ad aiutarlo José Mourinho con cui ha trascorso gran parte della giornata, prima durante gli allenamenti a Trigoria e poi agli Internazionali di tennis dove in serata hanno assistito alla sfida tra Djokovic ed Etcheverry. Il tecnico portoghese, accompagnato da Nuno Santos, ha dribblato le domande sul futuro. Nei suoi pensieri c'è il ritorno con il Bayer Leverkusen in cui Bove proverà a strappare ancora una volta un posto da titolare.
Bruno Conti lo ha portato a Trigoria dove ha fatto tutta la trafila partendo dall'Under 16 e passando per l'Under 17, la Primavera e infine la Serie A dove ha esordito con Fonseca nel 2021 contro il Crotone. Ma è stato Mou a dargli realmente fiducia inserendolo con continuità in prima squadra e lasciandogli spazio sia la scorsa stagione sia in quella in corso.
Vive a Trastevere, ama il tennis e il motociclismo. José lo ha definito "cane malato" qualche tempo fa, perché morde, corre, dà tutto quando gioca. Per il suo futuro sarà decisiva la prossima estate, ma tutti gli indizi lasciano intendere che Edoardo resterà a Trigoria. Pinto sta già parlando con il suo agente Tavano per blindarlo aumentandogli l'ingaggio.
(Il Messaggero)