Alonso ha curato i mali delle Aspirine. Ora il Leverkusen parla spagnolo

11/05/2023 alle 08:47.
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Cè un prima e un dopo Xabi Alonso, nella stagione del Bayer Leverkusen. Bisogna prendere un pennarello e dividere l'annata a metà, con una riga netta sulla data del 5 ottobre. Anzi, un cerchio rosso. Quel giorno la dirigenza delle Aspirine esonera Seoane e ingaggia l'ex centrocampista spagnolo, il cui arrivo diventa lo spartiacque della stagione: Alonso ha preso la squadra al 16° posto in classifica dopo il peggior avvio della storia del club e l'ha trascinata fino al 6°, non perde da 14 partite (ha battuto Bayern Monaco e Atletico ) ed è in semifinale di Europa League contro la Roma. (...) Più che un'aspirina per fermare un dolore momentaneo, rimanendo sul tema medicine molto caro in casa Bayer, Xabi Alonso si è rivelato un potente antibiotico per curare uno spogliatoio. La sua idea di gioco? «Vorrei che le mie squadre giocassero in maniera moder-na, essendo dominanti e attive. Biso-gna avere intensità anche senza palla. E serve rimanere concentrati per 90 minuti, perché se stacchi la spina dopo 80 minuti, perdi». (...) Molti suoi compagni infatti lo consideravano un predestinato, del resto era già un allenatore in campo quando indossava gli scarpini. Tra chi era sicuro che avesse un futuro già scritto c'è proprio Mourinho, suo prossimo rivale in Europa League. (...)  Il Leverkusen non è una squadra che fa della fisicità il proprio punto di forza, ma ha giocatori veloci, che giocano su ritmi elevati e che soprattutto tengono un baricentro alto in campo. Tradotto: recupero palla veloce, sfruttando il dinamismo dei propri centrocampisti, e via a ribaltare l'azione con la qualità e la fantasia dei giocatori offensivi. Chi si aspetta che rimarranno dietro la metà campo in attesa delle mosse della Roma si sbaglia di grosso. Il modulo: Xabi Alonso alterna il al 3-4-3, ma in fase di possesso la linea difensiva imposta sempre a tre. Difficilmente rinuncia ad avere due esterni d'attacco molto offensivi, anche perché le due ali sono i suoi talenti più cristallini della rosa: Wirtz e Diaby, che stanno giocando su livelli altissimi e sono finiti nei radar dei più importanti club europei. (...)

(La Repubblica)

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