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Alessandro D'Alatri, addio al regista di "Casomai" e "Ricciardi": "Gli affidavi dei sogni e li trasformava in realtà"

04/05/2023 alle 10:15.
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I Bastardi di Pizzofalcone, Il Commissario Ricciardi, Un professore. Alessandro D'Alatri, morto ieri a 68 anni dopo una lunga malattia, era l'uomo dietro la macchina da presa di alcuni dei più grandi successi recenti della serialità televisiva.

Regista di tv e di cinema, oltre che sceneggiatore, sul grande schermo in realtà esordisce come attore, da adolescenteEntusiasta, e innamorato di quello che faceva lo era di natura: «Non ho mai lavorato un giorno nella mia vita - aveva dichiarato - perché ogni giorno ho sempre fatto qualcosa con piacere».

L'esordio cinematografico dietro la macchina da presa è di quelli importanti: al primo film, Americano Rosso (1991), vince il David di Donatello come miglior regista esordiente. Con il progetto successivo, Senza Pelle, va al Festival di Cannes. Lancia poi la carriera da attore di Fabio Volo con Casomai. Tra i suoi lavori, anche Commedia-sexi. L'ultima volta al cinema con The Startup, nel 2017. La serialità ha segnato l'ultima parte della sua carriera.

D'Alatri era uno di quei registi amati dalla troupe, privo di ogni presunzione, mai snob, cosa mai scontata nelle gerarchie spesso rigide dei set. Lo chiamavano «il », come , perché era romano e romanista; e proprio l'AS Roma lo chiamò per girare uno spot per il lancio della società in Borsa, girato all'Olimpico con tutti i giocatori di allora. Un'emozione speciale per lui che di pubblicità, prima di approdare al cinema, ne aveva girata tanta: la definiva «l'accademia della sintesi».

Tra le altre passioni c'era il teatro e proprio in questi giorni in tour c'era il suo spettacolo, Mettici la Mano, uno spin-off de Il Commissario Ricciardi, scritto da Maurizio De Giovanni. «È una notizia che mi sconvolge - ha commentato proprio De Giovanni -. Sono straziato. Era un amico, una persona con cui ho lavorato meravigliosamente, cui ho messo in mano i miei personaggi e lui me li ha restituiti migliori di com'erano: gli davi dei sogni e te li restituiva reali».

Straziato anche Alessandro Gassmann, protagonista de I Bastardi di Pizzofalcone e di Un professore: «Alessandro era un grande regista, uomo di cultura, persona dolce, generosa, scopritore di talenti e compagno di lavoro fantastico».

(La Stampa)

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