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Di colpo, sembra essere tornati alla passata stagione quando José Mourinho chiedeva «più pragmatismo». Anche ieri sera, la Roma ha sprecato troppo: «Non abbiamo Haaland. Siamo quelli che siamo, facciamo sempre il massimo - esordisce nel post-gara - I Ragazzi hanno fatto una partita di sforzo, dignità e sacrificio».
E per una squadra che fatica a segnare, non avere nella gara di ritorno Dybala e Abraham rischia di diventare una montagna dura da scalare: «Li perderemo probabilmente entrambi. Siamo quelli che siamo più l'Olimpico, che c'è sempre e non sbaglia mai».
Il Feyenoord, pur vincendo, ha palesato evidenti limiti. Ma José preferisce analizzare quelli della sua squadra: «Non segniamo i gol che dovremmo segnare, anche in base a quello che facciamo. Poi se parliamo individualmente, sono pochi gol per gli attaccanti. Sì, è vero, però siamo noi come squadra».
La sconfitta gli pesa ma non gli fa perdere la solita capacità comunicativa. Stavolta il bersaglio è Slot: «Ci sono allenatori che quando perdono una partita non dormono per dieci mesi, (riferimento al ko di Tirana, ndr) io no». Passerella finale su Pellegrini, sostituito al 45°: «Una semplice scelta tecnica. Non c'entra niente il rigore. Quando un calciatore sbaglia un rigore è come se lo avessimo fallito tutti insieme».
(Il Messaggero)