In attesa di capire il futuro dei diritti tv, siamo entrati nel sancta sanctorum dello sport in streaming. È a Leeds, in Inghilterra, ed è il centro tecnologico di Dazn. Un hub che gestisce numeri colossali: 27 mila trasmissioni live in un anno, 1,2 miliardi di minuti diretti a 130 milioni di dispositivi, un picco di 207 eventi sportivi in onda in una sola giornata.
«Sì, c'è un stato un inizio complicato - dice Sandeep Tiku, il Cto, ovvero il responsabile tecnico di Dazn - ma sappiamo che le cose sono molto migliorate e il progresso sta accelerando. Il miglioramento è continuo, nonostante la complessità dello streaming sia enorme rispetto a satellite o digitale terrestre». Un ruolo lo gioca anche il nuovo Noc (Network operation center) aperto da Dazn a Cologno Monzese, così come il player Mercury: due risorse per avere più stabilità e ridurre ai minimi termini «rotelle» e immagini sgranate.
Sarà possibile anche superare l'odioso disallineamento temporale che spesso ci toglie il piacere di un gol quando il vicino di casa, che è più avanti di noi, esulta 10 secondi prima? Sandeep Tiku è fiducioso: «È una delle priorità. Lavoriamo su una soluzione a bassa latenza (ritardo, ndr) che aiuterà, puntiamo a rilasciarla per la fine di quest'anno o l'inizio del prossimo».
Altra novità su cui Dazn ragiona: una versione dell’app in modalità freemium. Infine l'interattività. La nuova funzione è prevista per la prossima stagione di serie A, ma non sono escluse sorprese a breve.
(Corsera)