A Torino si torna a parlare di J-Factor, ovvero l'impatto ancora tutto da pesare della Juventus sul finale di stagione, in Italia e in Europa, con una doppia sfida parallela con la Roma in campionato e in Europa. In mezza giornata i bianconeri hanno impennato la classifica con un +15 che li ha rilanciati al terzo posto, conquistando le semifinali di Europa League contro il Siviglia eliminando lo Sporting a Lisbona.
Non saranno scudetto e Champions, e forse la Juventus non fa più paura come negli anni scorsi, ma è tornata ad essere avversaria scomoda per tutti. In particolare per la Roma, con cui rischia di innescare un duello senza tregua, per due obiettivi vitali. In campionato per la qualificazione alla Champions (nuova sentenza della Corte federale d'Appello permettendo) e in Europa League nell'eventuale finale alla Puskas Arena di Budapest, il prossimo 31 maggio. Una scenario da brividi per Dybala contro il suo passato recente, ma anche per Mourinho, temuto e poco sopportato dalla tifoseria bianconera. Non è ancora una classifica definitiva quella che vede i bianconeri al terzo posto con 59 punti (a -2 dalla Lazio), tre lunghezze di vantaggio sulla Roma, scalzando Milan e Inter dalla zona Champions. E la volontà di tutti è quella di arrivare alla nuova sentenza della Corte federale d'Appello entro la fine della stagione.
La sentenza della Corte federale sarà rimodulata, la società dovrà rispondere dell'articolo 4.1 (mancata lealtà) che può comportare dall'ammenda fino a una penalizzazione. Il rischio maggiore è di una "pena afflittiva" con penalizzazione di punti per escludere il club dalla prossima Champions. Un assist non solo per la Roma ma eventualmente anche per le milanesi.
(Il Messaggero)