Lo stato d'animo è sotto le scarpe, non solo per il risultato ma pure per gli ennesimi infortuni: per Kumbulla rottura del crociato, Belotti ha riportato la frattura della cartilagine costale, Bove ha un problema alla spalla. José Mourinho non si lamenta dei suoi calciatori, ma vorrebbe più cambi di livello: «Non sono invidioso di Pioli, ma lui aveva due squadre e io metà».
Ko che si aggiungono a quelli di Smalling («Tornerà per le ultime due o tre partite»), Llorente e Karsdorp («Non li rivedrò fino a fine stagione»), Dybala («Era in panchina e non poteva giocare») e Wijnaldum («È il più vicino a tornare») e Matic è squalificato contro il Monza. Ma nonostante le defezioni, la Roma resta in corsa per l'Europa che conta: «La lotta per la Champions è per quelli che hanno investito per la lotta Champions. A noi non appartiene, noi siamo lì perché i ragazzi hanno fatto un lavoro incredibile, perché siamo bravi e anche io sono bravo anche se tante volte mi dicono che sono arrogante. Purtroppo, siamo in questa situazione in cui tutto si decide e ci arriviamo con queste difficoltà». La frustrazione è tanta per un pareggio incassato a un minuto dalla fine: «Sono due punti persi», ammette. E il problema è sempre lo stesso: «La rosa non è ricca. Ogni giocatore che perdiamo è un problema. Sono triste, ma sono orgoglioso dei ragazzi. Noi con quello che abbiamo, siamo riusciti a fare una partita straordinaria e di sacrificio».
Sulla strada per la qualificazione in Champions c'è di nuovo la Juventus a cui sono stati restituiti i 15 punti di penalizzazione: «Spero che la prossima volta che prendo una squalifica, potrò andare in panchina perché mi devono due partite. Adesso è Serra che è colpevole però le mie due partite non possiamo giocarle di nuovo. Juve -15, poi +15. Però questo non posso dire che abbia influito, perché ho sempre guardato la Juventus con quei 15 punti. Andiamo avanti, ci divertiamo».
(Il Messaggero)