Mancini, vita da leader poco silenzioso. Il gol ai bianconeri gli regala la gloria

07/03/2023 alle 09:23.
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Mou lo ama e questo fa di lui un titolarissimo, nonché leader della Roma, o uno dei. Gianluca Mancini piace perché è un combattente, un arrogante, uno che trova il modo di andare oltre le qualità tecniche mostrando i denti. E non piace per gli stessi identici motivi. Questo fa di lui, agli occhi del tecnico e non solo, uno vero. È la trasposizione di Mourinho in campo. È quello che ha assorbito di più le sue idee. In campionato le ha giocate tutte, venticinque su venticinque, non sempre per intero. In Europa League è stato sempre presente tranne che con il Ludogorets (squalificato), mentre in Coppa Italia ha giocato novanta minuti col e quarantacinque con la Cremonese.

Gianluca è stato determinante anche con Fonseca. L'ex allenatore della Roma gli aveva ritagliato un ruolo da centrocampista, quando la squadra era in piena emergenza. Cinque partite ben giocate sempre al fianco di Veretout nel fonsechiano, facendo pensare a tanti che quella fosse la sua nuova vita, invece Mancini poi è tornato al fianco di Smalling al centro della difesa.

Gianluca è il chiacchierone del gruppo, nello spogliatoio è tra i più ascoltati, anche e soprattutto dai ragazzi che fanno il salto dalla Primavera alla prima squadra. Trigoria è diventata la sua casa, Roma la sua città adottiva. Spinazzola, CristantePellegrini sono i suoi amici romanisti. Come Cristante ha rinnovato il contratto e anche qui in tanti si sono chiesti perché. Il perché è nei fatti: 164 presenze, otto reti e sette assist con la maglia della Roma. E quest'anno ha anche limato quell'irruenza che spesso lo ha portato a prendere ammonizioni in serie e quindi squalifiche. Ad aprile compirà 27 anni, si può dire che ormai ha superato la fase dell'adolescenza calcistica. È tempo di maturità.

(Il Messaggero)