IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Occhio al trappolone! I presupposti ci sono tutti, perché stavolta è la Roma ad arrivare meglio al derby: e la tradizione in questo senso è nota. Ritrova tutti o quasi i titolari, viene da una qualificazione fondamentale in Europa League e da un sorteggio non certo proibitivo. Ma soprattutto sembra aver trovato quell'alchimia tattica che la fa stare in campo molto meglio, senza soffrire anche quando c'è da difendersi come successo in Spagna.
E proprio per questo dovrà stare più attenta più del solito e restare concentrata per evitare l'ennesima beffa. La partita persa all'andata deve essere da esempio, inutile attaccare in maniera sterile per l'intera gara, se poi si commettono errori clamorosi come quello di Ibanez che spalancò la strada a Felipe Anderson. Sarà importante restare corti, concentrati e pensare solo a giocare la propria partita cercando di estraniarsi dal contesto derby. In questo senso Mourinho è buon maestro e il fatto di non averlo in panchina peserà eccome.
La notizia positiva per la Roma è che stavolta avrà in campo Dybala (out all'andata per problemi muscolari). L'esordio al derby dell'argentino può essere la carta in più, con lui in campo la squadra sale di qualità e non solo per le sue giocate: il campione del mondo riesce a trasmettere carica. Ma nel complesso il gruppo è cresciuto: rientra Matic, uomo fondamentale a centrocampo aveva saltato la sfida di coppa) e farà coppia nel mezzo con Cristante. Altra certezza di Mourinho. Così come il ritrovato Belotti che potrebbe avere una chance.
Però al derby le certezze posso saltare all'improvviso. Per la Roma vincere vorrebbe dire sorpassare i rivali cittadini e sperare di rosicchiare qualcosa alle altre contendenti per un posto in Champions: l'altro scontro diretto è Inter-Juve.