Zaniolo, l’enfant prodige e la sua discesa senza freni

08/02/2023 alle 07:30.
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Da predestinato a esiliato, cacciato, schifato. È la parabola di Nicolò Zaniolo. Per anni vestito con i panni da enfant prodige del calcio italiano, per poi ritrovarsi in quelli da ripudiato dal pallone che conta, cacciato dalla Roma, illuso dalla , sedotto e abbandonato dal Tottenham, corteggiato ma non troppo dal Milan, ignorato dalla Premier che conta, ambito solo dal Bournemouth, rifiutato perché io sono Zaniolo mica un Viña qualsiasi. Il risultato è che per continuare a inseguire un pallone e, soprattutto, il se stesso che fu, è stato costretto a rifugiarsi a Istanbul, casa Galatasaray, periferia, con tutto il rispetto, del calcio di prima fascia, sperando di ripartire da lì per riconquistare quei riflettori che gradualmente da queste parti si stavano spengendo per colpe sue, del suo entourage, di scelte incomprensibili, unica attenuante un paio di crociati saltati che ne hanno frenato un’ascesa che sembrava essere irresistibile. [...] In sintesi, un disastro. Con il contributo sostanziale di consiglieri, dal procuratore alla famiglia, che non hanno fatto che peggiorare la situazione, alimentando l’ego di un ragazzo ancora non strutturato, spinti probabilmente più dall’idea del guadagno che dalle reali esigenze di Nicolò, 24 anni ancora da compiere. Per certi versi è stato un quasi suicidio assistito. Ecco, ora toccherà a Zaniolo aggrapparsi a quel quasi ricostruirsi. Glielo auguriamo. Ma faccia di testa sua, forse solo così riuscirà a ritrovare Nicolò che poi è l’unica cosa che conta.

(La Repubblica)

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