IL TEMPO (S. PIERETTI) - L’aggressione degli ultras della Stella Rossa ai danni dei tifosi della Roma ha richiamato l’attenzione delle altre tifoserie. Alla base dell’agguato ci sarebbe - secondo gli inquirenti - un’alleanza tra gli ultra serbi e quelli del Napoli che avrebbero organizzato una ritorsione contro quelli romanisti dopo l’agguato subìto il 10 gennaio scorso sull’autostrada all’altezza dell’area di sosta di badia al Pino. Diverse tifoserie hanno espresso solidarietà ai tifosi giallorossi, ma non gli Ultras della Lazio che ieri - con un comunicato - hanno smentito un incontro con gli stessi ultras della Roma, ribadendo una strenua opposizione verso gli avversari di sempre. «Viste le solite invenzioni dei giornali e dei social - si legge nel comunicato degli ultras laziali - specifichiamo subito che nessuno di noi ha mostrato vicinanza ai tifosi giallorossi. Se qualcuno lo ha fatto privatamente, per noi non è Laziale. Stesso discorso per chi ha condannato il gesto con comunicati. Da parte nostra, totale indifferenza nei confronti di una tifoseria che da sempre insulta i morti e la memoria di Vincenzo Paparelli e che negli anni si è macchiata di striscioni infamanti. Ricordiamo a tutti che l'azione in questione è stata compiuta a Piazza Mancini, luogo di ritrovo degli ultrà romanisti e non a 100 km dallo stadio. A noi interessa soltanto quello che accade in casa nostra. Questa onta storica subita non è roba che ci riguarda. Sempre a testa alta, Ultras Lazio». Mentre le indagini per gli incidenti di Piazza Mancini che ha visto come protagonisti i tifosi della Stella Rossa vanno avanti (aperta inchiesta per rissa e porto d’armi della Procura), il Viminale inizia a lavorare in vista del prossimo derby della Capitale in programma il prossimo 19 marzo.