Gini Wijnaldum è tornato. José Mourinho lo ha convocato e lui non vedeva l'ora di vivere la quotidianità di squadra: «I primi minuti di gioco si avvicinano», ha scritto sui social allegando una foto sorridente. Un sorriso che per cinque mesi e mezzo gli è mancato per via della frattura alla tibia destra. Un periodo nero che lo ha costretto ad ore di terapie, allenamenti individuali e percorsi atletici per ripristinare il tono muscolare. Sarebbe stato più corto se avesse scelto di operarsi, ma dopo un consulto con i medici della nazionale olandese e quelli del Psg (club proprietario del cartellino), ha scelto la terapia conservativa.
Nessun rimpianto, Mourinho lo ha finalmente ritrovato ma non è ancora il momento di farlo partire titolare. Cinque giorni fa ha disputato un test amichevole con la Primavera e i segnali sono stati incoraggianti, per tutta la settimana si è allenato con la squadra, ieri è partito per Lecce. Alcuni tifosi lo hanno aspettato al gate dell'aeroporto per strappargli un selfie e un autografo, lui si è reso subito disponibile. Non c'era invece Karsdorp, rimasto a Roma per infortunio (Mou lo ha riabilitato).
È possibile che Gini la prima da titolare la giochi fra qualche giorno, magari all'Olimpico contro il Verona. Stasera dovrebbe mettere solamente qualche minuto nelle gambe. Mourinho ne ha un disperato bisogno. Il mancato sostituto alla cessione di Zaniolo ha complicato di molto le cose: Pellegrini, ad ora, è costretto a giocarle tutte nonostante le condizioni fisiche non eccellenti e Dybala rischia se utilizzato una volta ogni tre giorni. Lì davanti il nuovo arrivato è Solbakken che Mou al momento ha bocciato. C'è poi il tema riscatto che Pinto valuterà direttamente a giugno con il Psg: il dirigente proverà a chiedere uno sconto sulla cifra pattuita lo scorso anno (8/9 milioni).
(Il Messaggero)