Il compito più difficile: correre, guardandosi alle spalle. La Roma è nel pieno della volata Champions, non le accadeva – a questo punto della stagione – dai tempi di Di Francesco e con Spalletti, addirittura, il 21 gennaio del 2017, alla ventunesima giornata, dopo aver battuto il Cagliari, era salita a 47 punti, a meno quattro dalla Juve prima. [...] Ora il percorso è a ostacoli e ci sono delle criticità che Mourinho non smette di sottolineare. Come ad esempio la rosa non troppo grande. Un problema, sì, a seconda di come lo si vuole vedere. I giocatori – almeno nei numeri – ci sono, il problema è quanto Mou li consideri e li utilizzi da qui in avanti. Fino ad oggi li ha sempre impiegati col contagocce, chi più e chi meno. [...] Giocare sempre con gli stessi, lo dice proprio il tecnico, è rischioso. Di positivo c’è il rientro imminente di Gini Wijnaldum («mi sento bene, sono pronto a tornare»), che doveva essere l’uomo in più ma per via del grave infortunio subito in agosto, non lo abbiamo mai visto. [...] Un altro aspetto positivo in questo mese è il calendario, che sulla carta sorride a Mourinho. Fino al derby del 19 marzo, la Roma dovrà vedersela con il Lecce al Via del Mare, con il Verona all’Olimpico, poi andrà a Cremona, quindi in casa con Juve e Sassuolo. L’Atalanta ci dovrà dire chi è dopo gli scontri diretti con Lazio e Milan, e in più giocherà contro il Napoli al Maradona. Qualche punto, dalle altre inseguitrici, verrà lasciato. Quindi si può fare, no?
(Il Messaggero)