IL TEMPO (L. PES) - Punti interrogativi, non tanti, ma pesanti. L'Europa si avvicina e aumentano i dubbi sulla gestione della rosa da parte di Mourinho. Questa sarà la settimana più difficile (per ora) dal punto di vista della rotazione dei calciatori, visto che la Roma scenderà in campo giovedì in Austria e domenica all'Olimpico con il Verona, per poi affrontare il ritorno con il Salisburgo il giovedì successivo. Fortunatamente per Mou & Co., però, la gara con la Cremonese è posticipata al martedì dopo il ritorno di coppa, quando i giallorossi avranno molte più ore di riposo.
Come si comporterà Mourinho con il turnover? In quale delle prossime gare il tecnico portoghese attingerà di più dalle riserve? Una risposta, in parte, è stata data da Pinto e da Mourinho stesso nelle ultime settimane con l'ammissione dell'importanza del ritorno in Champions League tramite il piazzamento, che può arrivare molto più facilmente rispetto alla speranza di vincere in Europa.
Certo è che negli ultimi anni la vetrina europea ha dato alla Roma lustro e visibilità, grazie a grandi percorsi tra Champions ed Europa e la vittoria in Conference lo scorso anno. Il ranking è salito vertiginosamente dal 2018 in poi, ma soprattutto, andando a ritroso con la memoria, le notti europee sono state di gran lunga più emozionanti per i tifosi, che hanno potuto certamente sognare di più rispetto ai percorsi in Serie A o in Coppa Italia. Sacrificare, perciò, a priori l'Europa sarebbe una scelta poco comprensibile e distante dalla mentalità di Mourinho.
Tre cambi, tutti dopo l'ottantesimo minuto, nella gara contro il Lecce. Nella ripresa, complice l'intensità della gara e un po' di stanchezza, qualche forza fresca sarebbe servita per provare a vincere, ma Mourinho ha preferito attendere e provare a risolverla con i titolari. Il messaggio è chiaro e condivisibile in larga parte: la rosa è corta, non tanto in numero ma in qualità.
L'attacco, soprattutto, è il reparto con meno risorse a disposizione per Mourinho. Le partenze di Zaniolo e Shomurodov sono state rimpiazzate dal solo Solbakken, che peraltro è stato fuori dalla lista Uefa e perciò non potrà giocare in Europa League. La buona notizia, in questo senso, arriva dai recuperi di Karsdorp e Spinazzola, che potranno permettere ad El Shaarawy di tornare a giocare alle spalle del centravanti. Insomma, giovedì alla Red Bull Arena si capiranno meglio strategie e priorità della Roma, che secondo il tecnico difficilmente può sostenere i tre impegni a settimana con l'organico a disposizione, ma che al contempo non può permettersi di non dare la giusta importanza ad una competizione europea così importante.
Sicuramente non uno stravolgimento, perciò, ma la possibilità di cambiare qualche interprete, soprattutto sugli esterni e tra i calciatori più a rischio in merito alla condizione fisica (può riposare Matic e magari uno tra Smalling e Dybala).
Considerando sempre la possibilità che il calcio ormai offre da qualche anno, ovvero quella di cambiare metà dei calciatori di movimento all'interno dei novanta minuti. Una risorsa da provare a sfruttare di più, pur non disponendo di alternative qualitativamente determinanti.