C’è poco da fare: quando le cose non vanno, sul banco degli imputati sale il calciatore più rappresentativo, quello che la gente sente più vicino. Nel caso della Roma, il Capitano. É accaduto in passato a Giannini, poi a Totti, a De Rossi e ora è il turno di Pellegrini. Al fischio finale di Roma-Cremonese, dopo esser stato l’unico a voler parlare nonostante il clamoroso flop dei giallorossi, Lorenzo è stato subissato di critiche. Paradossalmente il moto d’orgoglio nel post-gara che voleva essere un’assunzione di responsabilità. [...] In realtà Pellegrini non sta bene. Non è stato questo o quel giornale a scriverlo o questa o quella radio a dirlo. Lo ha ammesso un signore che di nome fa José e di cognome Mourinho, tra l’altro non solo una volta. [...] In questi casi un tecnico può scegliere due vie: mettere un giocatore a riposo e aspettare che recuperi oppure farlo recuperare giocando. Che poi non stia giocando ai livelli della passata stagione è il primo a saperlo. Eppure, nonostante tutto, rimane il migliore assist-man (5) della Roma e tra i migliori del campionato (dietro solo a Deulofeu, Mario Rui e Zielinski a quota 6) ma anche colui che insieme a Dybala è primo nella statistica delle grandi occasioni create (7). Proprio perché le aspettative nei suoi confronti sono alte, Lorenzo non si può arrabbiare. [...]
(Il Messaggero)