IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Stavolta Dybala non basta per portar via l'intera posta. Al Via del Mare, contro un Lecce voglioso, cattivo e compatto, Mourinho & Co. non vanno oltre l'1-1 in rimonta. I flash del fenomeno argentino illuminano il gioco giallorosso solo a tratti, e troppo spesso i suoi compagni non si fanno trovare pronti quando il genio si accende. Diverse cose da fuoriclasse assoluto, come quando manda in porta un Abraham ancora una volta non troppo ispirato o (in avvio di ripresa) quando illumina Pellegrini che però spara alto sopra i pali di Falcone: migliore a paletti dei suoi. Ma che il pomeriggio sarebbe stato complicato lo si era capito da subito, perché dopo sette minuti la Roma in-cassa un gol alla sua manie-ra: di quelli che in genere è abituata a fare e non a subire. Palla inattiva, dormita difensiva collettiva, testone di Baschirotto, spalla di Ibanez e Rui Patricio battuto. Inizia così, tutta in salita, con i giallorossi che si scuotono ma faticano a trovare concretezza negli ultimi metri anche perché in mezzo al campo gli uomini di Baroni menano come fabbri (complice anche la troppa indulgenza dell'arbitro Aureliano) e non concedono nulla alla maggior qualità e fantasia giallorossa: anzi. Ne esce una partita a tratti brutta, molto fisica nella quale il passo in più dei gialloros-si non riesce a fare la differenza: nemmeno alla distanza. Mourinho nella ripresa cambia, toglie Abraham mette Belotti, poi aggiunge Solbakken ma cambia poco o nulla: va un po' meglio sì, ma il Lecce non fa una piega e resta lì a giocare la partita della vita come è giusto che sia per una squadra che fa tutto un altro campionato. Poi si arriva ai titoli di coda tra i quali c'è da annotare una bellissima notizia: forse l'unica della serata oltre al punto guadagnato che vista l'aria che tira non è nemmeno tanto da buttare. La notizia è il rientro di Wijnaldum centottantuno giorni dopo l'infortunio alla tibia che ha compromesso in maniera irreversibile la prima stagione in giallorosso. L'olandese è legnoso, si vede che ancora non ha la fluidità e la posizione in campo che lo aveva fatto diventare il vero colpo del mercato estivo giallorosso, ma c'è e adesso avrà solo bisogno di tempo per tornare ad essere quello che era. E con lui in rosa le prospettive giallorosse possono essere senza dubbio più rosee. Mourinho lo sa, aspetta da vecchio sornione qual è e per il momento si tiene stretto quello che ha. Della serie: chi si accontenta gode.