Spalletti e Mourinho: sfida fra superlativi

28/01/2023 alle 10:40.
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SpecialOne contro SpallettOne ("Spallettuàn") domani è una sfida di superlativi, un derby di accrescitivi. Nella dialettica degli opposti trovano nutrimento molte fascinazioni dello sport, che nel duello vive il suo momento epico. Le personalità incrociano i numeri, i caratteri si sovrappongono alle caratteristiche, le risultanze (anche emotive) generano i risultati. Poi, ognuno sceglie secondo il proprio gusto, ed eventualmente il tifo.

José Mourinho ha appena compiuto 60 anni, gioca a smussare gli angoli, appare quasi buono: non fidatevi, è un caimano che finge di sonnecchiare.  squaderna il miglior calcio d'Italia, forse d'Europa e magari del mondo, eppure rispetto a Mou ha vinto poco. Spesso secondo, . Ma in quella città, lui e Mou sono gli ultimi ad avere vinto qualcosa. E a proposito di vittorie, è appena diventato l'allenatore che ne ha ottenute di più in A nell'era dei tre punti a vittoria, 276. Chi gioca bene, vince le battaglie. Ma alla fine, lo scudetto non è detto.

Mou studiava da Papa già quand'era chierichetto, Luciano ha scalato lentamente, ma ha lasciato il segno sempre. Eppure, nel passaggio romano, è ricordato soprattutto come colui che ha fatto smettere . Ingeneroso. È come se avesse avuto assai meno di quanto gli spettasse, e Mourinho qualcosa in più: è fuori discussione come il portoghese abbia vinto ovunque, e il toscano abbia ovunque divertito. Forse Mou è una leggenda cinica, forse è un visconte dimezzato. All'inizio si erano lanciati gocce di veleno, quando ad esempio Mourinho fece il famoso discorso degli zero tituli e della prostituzione intellettuale.

Poche, in fondo, le sfide dirette tra questi due draghi del diverso gusto e sentimento del calcio: 7, delle quali 3 vinte da Mourinho e altrettanti i pareggi. L'unico successo di coincide con l'ultimo duello, all'andata e all'Olimpico: il già bellissimo, la Roma sempre imperfetta, incompleta ma galvanizzata quasi ogni giorno da un uomo che è anche un medium, un prestigiatore, un incantatore di serpenti. In un campionato in cui tutti sembrano correre per il , gli inseguitori possono sperare solo nella vittoria di tappa.

José offre il meglio quando si sente attaccato, ama il rumore dei nemici, invece Luciano quei nemici tende a cercarli ovunque, e talvolta li vede anche dove non ci sono. Ha detto di Mourinho: «È un super, un tremendissimo, e quando mi saluta lo fa come con un amico», Disse Mourinho di un anno fa: «Ehi, Spallettone, non vorrai mica vincerle tutte?». Probabilmente il tempo ha rafforzato la stima reciproca e limato gli spigoli, anche se questi due sono pur sempre un pagliaio in attesa del fiammifero. Il loro fuoco incendia, ma soprattutto scalda.

(La Repubblica)