IL TEMPO (G. DI CAPUA) - Una vera e propria guerriglia in autostrada, che ieri ha spezzato l'Italia a metà. Gli ultras del Napoli, diretti a Genova per la sfida a Marassi contro la Sampdoria, si sono scontrati con i tifosi della Roma, attesi a Milano a San Siro per l'incontro tra il Milan e i giallorossi. Secondo una prima ricostruzione e da alcuni video diffusi sui social, gli ultras si sono scontrati vicino ai distributori di benzina per poi invadere una delle carreggiate e bloccare il flusso del traffico: si sono creati 15 chilometri di coda sull'autostrada in direzione Nord. Le due tifoserie si sono affrontate - rigorosamente con il volto coperto da sciarpe e cappucci - a colpi di sassi, bastoni, fumogeni e petardi. I tifosi della Roma in transito, molto probabilmente avvisati della presenza dei napoletani, hanno rallentato la marcia per fermarsi all'altezza dell'area di sosta Badia al Pino, dove una parte della tifoseria del Napoli, posizionata lungo la recinzione, li ha accolti con un fitto lancio di oggetti.
Entrambi i gruppi si sono spostati all'altezza dell'uscita dell'autogrill e sono entrati in contatto per pochi minuti. I tifosi romanisti dopo circa 15 minuti sono ripartiti, mentre quelli napoletani, circa 350, sono rimasti nell'area di servizio e sono stati scortati fino a Genova dalle forze dell'ordine: 80 sono stati già identificati.
Minuti di paura che hanno riportato subito indietro al 2007. L'area di servizio di Badia al Pino, teatro degli scontri, è nota infatti alle cronache per la morte del tifoso della Lazio Gabriele Sandri. Il bilancio di ieri è di un tifoso romanista ferito, portato in codice giallo all'ospedale di Arezzo, colpito da un'arma da taglio. L'uomo non sarebbe però in pericolo di vita. La Polizia sta visionando i filmati di videosorveglianza ed è al lavoro per identificare i responsabili sulla base del quale si procederà ad informare l'autorità giudiziaria e sarà valutata l'emissione di provvedimenti interdittivi di competenza del questore.
Pesanti le ripercussioni sul traffico, proprio nel giorno del contro esodo dopo il weekend dell'Epifania. L'autostrada è rimasta chiusa per 50 minuti e all'altezza di Monte San Savino si è formata una coda lunga 15 chilometri. A condannare il gesto arriva immediatamente il tweet del vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini: «Questi non sono tifosi. Autostrada chiusa e viaggiatori italiani bloccati? Paghino tutti i danni di tasca loro, e mai più allo stadio». A fargli eco il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, che definisce i responsabili degli scontri «delinquenti», sostenendo come ci sia una «differenza abissale tra i tifosi che vanno allo stadio, in casa o in trasferta, per cantare, abbracciarsi, gioire o soffrire per la propria squadra e i delinquenti che si scontrano in una stazione di servizio autostradale, creando problemi alle persone perbene». Per Abodi non sono tifosi e soprattutto «non c'è errore più grande del fare di tutta l'erba un fascio. Nel 2023 paga chi sbaglia e mi auguro succeda anche per i teppisti che si sono scontrati sull'Al», ha concluso.