Sacchi: "La Roma fa catenaccio e punta su forza, contropiede e giocate dei singoli. Attenzione alle palle inattive"

08/01/2023 alle 09:52.
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GASPORT - Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano in vista di Milan-Roma, partita valida per la diciassettesima giornata di Serie A e in programma questa sera alle ore 20:45. Queste le sue parole.

Che sfida sarà Milan Roma?
"Una squadra prevalentemente tattica, la Roma, contro un collettivo, il Milan. Se i rossoneri dimostrano di essere davvero un collettivo organizzato, avranno sempre più uomini nella zona della palla. E avranno il dominio: un vantaggio non da poco".

Come si affronta la Roma?
"I giallorossi puntano sulla forza, sul contropiede e sul singolo. Per metterli in difficoltà bisogna essere più squadra di loro. Mourinho li schiera con tre centrali e due esterni, quindi hanno cinque giocatori difensivi. Ciò significa che il Milan, con un centravanti e due ali, avrà superiorità in mezzo al campo".

E quando i giallorossi hanno il pallone?
"Pressing, pressing, pressing. Sempre i tempi e le distanze giusti. Non esiste altra medicina. L'importante è non far giocare la Roma liberamente. Fondamentale, però, quando si attacca, prestare sempre attenzione ai posizionamenti: se si perde il pallone, non si può concedere loro il contropiede, perché sono rapidi e hanno elementi pericolosi come Dybala che può sempre inventare qualcosa. Il trucco è imporre il proprio gioco anche quando il pallone ce l'ha la Roma".

I pericoli da dove possono arrivare?
"Dal contropiede e dalle palle inattive. La Roma non è un collettivo, fa catenaccio, si difende anche con undici giocatori, però ha elementi veloci nel ribaltamento dell’azione e ha prestanza fisica: in area di rigore rossonera, massima attenzione e marcature strette".

La Roma va attaccata con i cross o le incursioni centrali?
"I cross vanno bene, perché c’è Giroud là in mezzo. Però i centrali della Roma sono alti e non fanno complimenti. Cercherei di variare le azioni, e il Milan ne ha le possibilità. Un uno-due al limite dell’area, tra il trequartista e il centravanti, ad esempio, è spesso un grimaldello per aprire le difese".