Spazzata via la Juventus, incartate nei loro stracci di mercato le milanesi. Resta un solo anti-Napoli. E più pericoloso, vicino, sfaccettato. È la Roma. È Roma, con la sua eterna (quella sì) capacità di irridere tutto e tutti anche dal basso, credendosi dall'alto. È Mourinho con il suo piano B, un'altra magia minore, che passa per Napoli. [...] Da un lato si mostra l'incapacità generalizzata di farsi bastare la felicità senza il contorno della sofferenza altrui, di vincere senza infierire. [...] Dall'altro lato appare la frustrazione per l'occasione mancata, il successo possibile, con un mercato disponibile. Addirittura, con un allenatore avuto a disposizione (che ci fa il mio ex che scriveva poesiole alla cerimonia dei Nobel?). La Roma avrà un solo Dybala, ma il Napoli non ne ha 11 e neppure 8 o 7, tuttalpiù 2 (Kvara e Osimhen). Il suo allen-attore avrebbe dedicato la cura necessaria per ottenere quanto hanno dato a giocatori come Elmas, Mario Rui o Rrahmani?
Poi, ci si mette il destino, giocando con il calendario. Guardate l'orizzonte prossimo: domenica 29 gennaio, campionato, Napoli-Roma. Tre giorni dopo, mercoledì 1 febbraio, quarti di Coppa Italia, salvo scherzi della Cremonese agli ottavi, Napoli-Roma. Attenzione: mentre le mille tv private di Napoli sono ormai in adorazione di Spalletti, le altrettante radio di Roma, al netto di agiografi interessati e pubblico ancora sotto ipnosi, diffondono crescenti dubbi su Mourinho. [...] Se dice che «la Coppa Italia è ingiusta perché il meccanismo sfavorisce i più deboli» vuol dire «se la prendiamo è come una Champions». Vai a Napoli, fai "lo spaccone" al biliardo, lasci la prima e nella seconda tiri fuori tutto quel che hai. Intanto il popolo freme, la rivalità esplode, i giornali intervistano scrittori nati qua e là che mettono in bella copia brutti sentimenti e il governo vara provvedimenti.
(Gabriele Romagnoli - La Repubblica)