IL TEMPO (L. PES) - Un lampo, all’improvviso, ha squarciato il cielo. E non quello del Maradona, dove un violento temporale ha accompagnato l’eliminazione del Napoli dalla Coppa Italia, ma il cielo sopra la stagione della Roma. In pochi giorni un’occasione che ha i contorni dell’irripetibile si è presentata di fronte alla squadra di Mourinho. La Coppa Italia diventa inevitabilmente un obiettivo concreto, se non primario, per il proseguo del cammino giallorosso. Prima il Torino elimina il Milan ai tempi supplementari, poi, quando tutto sembrava portare alla doppia sfida ravvicinata contro gli Azzurri di Spalletti, succede l’impronosticabile. Ai quarti di finale ci va la Cremonese, e in copertina ci finisce Felix. Il giovane attaccante, lanciato da Mourinho e ceduto con successo dal club in estate, segna il gol del pari e realizza il rigore decisivo che elimina i partenopei dalla competizione. Nel giro di sei giorni, insomma, spazzate via due avversarie durissime. Un tabellone che a guardarlo ora non può non suscitare adrenalina e speranza nei tifosi, ma che allo stesso tempo deve obbligare tutti a rispettare e onorare al massimo tutti gli impegni futuri, soprattutto quelli ancora da conquistare. A partire dai quarti, battendo la Cremonese allo stadio Olimpico. Dopo aver eliminato il Genoa grazie alla perla di Dybala, i giallorossi torneranno a giocare il primo febbraio in Coppa Italia, e lo faranno in casa. Martedì sera, pochi istanti dopo il fischio finale del match del Maradona, il club ha messo in vendita i biglietti per gli abbonati: in meno di ventiquattro ore sono stati venduti circa 15.000 tagliandi. Un entusiasmo incredibile, che consente di prolungare l’onda lunga dei sold out anche in coppa, visto che da domani partirà anche la vendita libera per il match dei quarti di finale. Dalla stessa parte di tabellone è in programma il match tra Fiorentina e Torino, sfida dalla quale emergerà la semifinalista che la Roma potrebbe trovare se dovesse riuscire a superare la squadra di Ballardini. L’andata e il ritorno della semifinale sono in programma il 5 eil 26 aprile, ovvero tra gli impegni di campionato con Samp e Torino e con Atalanta e Milan, insomma, non un segmento di calendario facilissimo. Ma d’altronde se si vuole arrivare in fondo a tutte le competizioni, è necessario aumentare le risorse e la dedizione rispetto a tutti gli impegni guadagnati con fatica sul campo. Come di consueto, la finale si giocherà all’Olimpico, il 24 di maggio (quattro partite su cinque nello stadio amico per i giallorossi se arrivassero in fondo). E tra le possibilità, come noto dall’inizio della competizione, c’è anche quella di un secondo derby della Capitale. Un quadro, insomma, che apre nuovi scenari all’interno del percorso della Roma, con orizzonti che fino a due giorni fa sembravano nemmeno ipotizzabili. Occhi aperti però, perché le insidie sono molteplici e il rischio di veder svanire un obiettivo diventato improvvisamente più concreto è dietro l’angolo. La garanzia, ovviamente, è Mourinho. Chi meglio del portoghese sa capire prima degli altri quale sia la strada più diretta per il successo. La Conference dello scorso anno, con tutte le difficoltà del caso, lo ha insegnato. Ora sta alla Roma non gettare una storica occasione. Intanto la squadra ha ripreso a lavorare a Trigoria in vista della trasferta di domenica pomeriggio a La Spezia: recuperato Zaniolo, da monitorare Pellegrini.