L'attesa è tutta per lui, gli occhi saranno fissi su Paulo Dybala. Dal ko con il Lecce, l'attaccante argentino ha giocato appena una quarantina di minuti, diluiti in tre apparizioni: una di 21 minuti contro il Torino e due al Mondiale nei minuti finali dei match contro la Croazia (18) e la Francia (2). Le cautele sono d'obbligo. Anche perché è inutile girarci intorno: la stagione della Roma è legata alle giocate dell'argentino. Termometro anche dell'umore di Mourinho.
Lo Special vorrebbe di più, sul mercato e dalla squadra. Paulo ne è consapevole. E sa che la permanenza dello Special non è certa, anzi. A giugno il Portogallo potrebbe rifarsi vivo ma la nazionale sarebbe la conseguenza di un addio anticipato, non certo la causa. In ballo infatti ci sono le possibilità del club e il famoso terzo anno, quello che Mou, il giorno della sua presentazione alla Terrazza Caffarelli, si prefigurò così: «Come vedo la Roma tra tre anni? Festeggiando». Ben più di una Conference League. José intendeva lo scudetto che con questa rosa ritiene poco meno di un miraggio. Per questo motivo arrivare in Champions potrebbe rappresentare uno spartiacque importante. Per la Roma, per il tecnico, per la stessa conferma di Paulo che a 30 anni ambisce chiaramente al palcoscenico europeo più importante. E anche per i Friedkin.
Perché la proprietà Usa continua a immettere soldi nel club ma intanto l'ultimo bilancio ha fatto registrare il rosso più alto della storia della Roma, una perdita consolidata al 30 giugno di 219,3 milioni. E nella prossima stagione è previsto «un ulteriore significativo deterioramento della situazione economica». I 50 milioni che garantirebbe la Champions sarebbero una prima, fondamentale, boccata d'ossigeno. L'altra probabilmente arriverà da una cessione che garantirà un minimo di liquidità. E forse qualche certezza in più per José, sempre più silenzioso. Il presente intanto si chiama Bologna. E Paulo vuole esserci. Dal suo ritorno, si sta allenando senza sosta e dopo il bagno d'amore in Argentina, domani vuole regalarsi quello all'Olimpico. Adesso è tempo di tornare a far sul serio. Del resto il quarto posto dista soltanto tre punti.
(Il Messaggero)