Era già chiarissimo dalle premesse che il convitato di pietra sarebbe stato Nicolò Zaniolo, proprio nella città in cui è cresciuto e in cui ha mancato il revival per essersi messo da solo sul mercato prima della partita che la Roma ha vinto con facilità, contro uno Spezia decimato. Però alla fine è rimasto ancora più impietrito il potenziale transfuga, che il Milan punterebbe a ingaggiare nelle ultime ore della campagna invernale, se il Brighton e il Tottenham non avranno fatto congrua offerta. La pietrificazione di Zaniolo è arrivata dalle attesissime parole di Mourinho: «Lui vuole andare via, ma anch'io vorrei andare a cena a Londra con la mia famiglia. Non potevo convocarlo: non si sentiva di poter dare qualcosa alla squadra. Ma che giochi bene, male o in maniera orribile, Nicolò da sempre tutto. La mia sensazione è che l'1 febbraio sarà ancora qui: è un giocatore importante e le cose che stanno sul tavolo sono impossibili da accettare per la società».
E poi il sostituto (Ziyech del Chelsea il principale candidato) non è facile da trovare. Il dg Pinto era stato molto più duro: «Qualcuno ha messo gli interessi personali davanti a quelli collettivi. Qui c'è chi ha voglia di lottare per la Roma». La Roma resta autorevolmente iscritta alla gara per la Champions. In questa Serie A tecnicamente impoverita è un lusso Dybala ed è il suo prezioso complemento Abraham. I due gemelli assai diversi hanno giocato insieme per 6 volte: 5 gol e 4 assist il genietto argentino, 3 gol e 3 assist allampanato inglese. Li ha accompagnati nella puntata in Liguria El Shaarawy. Lo Spezia di Gotti ha aiutato la Roma: Amian anticipa Abraham ma avvia l'azione dell'1-O di El Shaarawy, in duetto con Dybala. E poi un regalo del neoacquisto Salvatore Esposito ha innescato il lancio di Dybala per la galoppata di Abraham con doppio tunnel a Caldara e Dragowski.
(La Repubblica)