IL TEMPO (L. PES) - «Uno scontro diretto nel condominio per lo scudetto». Così Luciano Spalletti presenta il big match di questa sera al Maradona, lasciando intendere come per lui e per la squadra, nonostante l’enorme vantaggio sulle inseguitrici, il campionato sia tutt’altro che concluso. Si è definito «poco bravo in matematica per fare calcoli sulla quota scudetto», il tecnico di Certaldo, che per il match contro la sua ex squadra pensa soltanto a mettere in cascina altri 3 punti. Grande rispetto nelle parole dell’allenatore degli Azzurri per Mourinho e per la Roma, una squadra da temere per fisicità, mentalità e abilità in alcuni fondamentali. «La Roma ha grandi calciatori, un allenatore molto pratico e concreto che riesce a far capire bene i comportamenti nella partita. Hanno calciatori di gamba, non bisogna mai pensare di gestire la partita, di averla in mano o all'inerzia. Sanno far correre palla e sanno anche corrergli dietro, sono concreti, sanno cosa vogliono, scegliendo bene gli episodi che portano vantaggi ed in quegli episodi danno tutto». Uno Spalletti conscio delle insidie, la squadra che nel girone di andata ha permesso al Napoli di creare meno occasioni da gol. E che si è arresa soltanto alla prodezza balistica di Osimhen, dopo una delle rarissime imprecisioni di Smalling.
C’è spazio, sul finale, anche per una apertura a Totti, dopo le parole dell’ex capitano giallorosso: «Se lui ha piacere nel parlare con me, perché dovrei fare qualcosa di differente? Anche io avrei piacere».