Mentre la squadra è impegnata nel ritiro in Portogallo, c'è un'altra squadra impegnata su un fronte altrettanto importante, quello per il nuovo stadio della Roma. Una squadra che vede coinvolta la società giallorossa in primo piano, ma anche i tecnici del Comune, capitanati dall'Assessore all'Urbanistica di Roma Capitale Maurizio Veloccia. Ed allora ci siamo fatti raccontare a che punto sia il procedimento che speriamo a breve porti alla prima fumata bianca proprio dall'Assessore Veloccia.
Assessore buongiorno. Il suo dipartimento è impegnato in questi giorni nella Conferenza dei Servizi Preliminare sul nuovo stadio della Roma. A che punto siamo?
«[...] La difficoltà principale da subito era quella di voler inserire all'interno della città un progetto così complesso. Però devo dire che da quando abbiamo cominciato ad entrare più nel merito con la consegna dei primi elaborati e l'avvio della Conferenza dei servizi, le premesse a mio avviso si sono concretizzate, con un lavoro costante che viene svolto sia dagli uffici di Roma Capitale, che in termini di interlocuzione con la Roma. Devo dire che la società giallorossa sta anche svolgendo degli incontri di approfondimento con gli altri Enti che sono deputati a esprimere un parere».
L'ultimo aggiornamento pubblico ci raccontava come mancassero all'appello alcune integrazioni al progetto richieste da voi alla Roma. Ora?
«Le integrazioni che sono state chieste dagli uffici sono arrivate tutte ed ora si sta approfondendo il tema importantissimo della mobilità. L'idea di sfruttare la grande qualità del trasporto urbano di quel quadrante, attraverso la connessione su ferro, deve essere calata in uno scenario di totale trasformazione dell'intera area di Pietralata. Bisogna essere molto attenti a questi elementi ed agli studi sul tema. Su questo la Roma sta lavorando di concerto col Dipartimento mobilità e proprio in questa settimana sono stati prodotti gli studi aggiornati».
A questo punto cosa manca per completare la Conferenza dei Servizi?
«Da un punto di vista prettamente procedimentale non ci sono ulteriori passaggi formali da fare, attendiamo solo l'esito delle istruttorie delle pratiche di tutti gli Enti interessati, con l'espressione dei loro pareri».
E confidate che questo avvenga in tempi rapidi?
«Sicuramente i pareri verranno prodotti. Molti credo che arriveranno negli ultimi giorni della Conferenza dei Servizi, anche per analizzare queste integrazioni. Ci possono essere poi degli Enti che decidano di non esprimersi direttamente in questa fase, ma di esprimersi soltanto nella fase del progetto definitivo. [...]».
Il passaggio successivo è quello della Delibera di Pubblico Interesse, che però deve essere approvata dall'Assemblea di Roma Capitale.
«Il passaggio fondamentale sarà quello che dovrà avvenire in Assemblea Capitolina, che sulla base degli esiti della Conferenza dei Servizi preliminare dovrà predisporre una delibera che definisca il pubblico interesse all'iniziativa. Noi vogliamo che ci sia la più ampia partecipazione e condivisione del progetto, per cui credo che sarà opportuno e necessario presentare gli esiti di questa Conferenza alle varie Commissioni e all'Assemblea. [...]».
Crede sia pronosticabile l'approvazione di questa importante Delibera entro la prossima primavera?
«Guardi io francamente penso proprio di sì. Ovviamente non voglio comprimere in alcun modo la discussione. Stiamo pubblicando tutti i dati in nostro possesso affinché ci sia anche una conoscenza diffusa del progetto. Sarebbe bello per l'immagine che diamo alla città se questa dichiarazione possa avvenire in tempi ragionevoli. [...]».
A proposito della pubblicazione degli atti, ritiene che sia conciliabile la vostra legittima volontà di assoluta trasparenza con il modus operandi della Roma targata Friedkin, che invece ci ha abituato a rendere le cose pubbliche solo una volta ultimate?
«In realtà io penso che non ci sia una reale contraddizione. Da un lato c'è la volontà di non perdersi in chiacchiere o in scoop, lavorando con la giusta dose di cautela e serietà, che però non significa nascondere le cose, ma attenersi ai fatti e documenti, tanto che tutta la documentazione inerente lo stadio è stata pubblicata sul sito di Roma Capitale. C'è la volontà di spiegare alla città qual è il progetto, di farlo conoscere, e se ci sono delle obiezioni o dei miglioramenti, recepirli. La Roma sono certo abbia la stessa volontà».
Assessore diciamocelo: lo stadio è nel suo destino. Era Presidente di Municipio ai tempi di Tor di Valle ed ora assessore...
«[...] Penso che il vecchio progetto e l'attuale abbiano un obiettivo in comune, quello di produrre un'utilità per la città che non sia solo quella dell'impianto sportivo. È evidente però che i due approcci sono diversi, anche perché sono passati dieci anni e quindi sono cambiate anche le politiche, sia pubbliche sia private. [...] Oggi c'è un'altra impostazione: l'idea di uno stadio dentro la città ad uso della società sportiva, ma anche a servizio della città, senza ulteriori previsioni edificatorie e consumo di agro e con la possibilità che diventi non soltanto un impianto da utilizzare la domenica, ma tutti i giorni per attività che non siano soltanto di carattere sportivo. [...]».
Veniamo a Pietralata. Cosa può significare lo stadio per il quartiere?
«Noi non vogliamo risolvere solo il tema dello stadio, ma risolvere il tema di Pietralata, del quadrante di Pietralata, che nasce decenni fa con l'idea dello spostamento del sistema direzionale, il cosiddetto SDO, per svuotare il centro dei centri direzionali pubblici e portarli in questi quadranti (non soltanto Pietralata, ma anche Casilino e Centocelle e Tiburtino). Questo piano è sostanzialmente superato e quindi abbiamo un quadrante che da vent'anni attende una nuova vocazione. Lo stadio può essere in qualche modo la scintilla che completi un progetto di ripensamento complessivo della vocazione di questo quadrante. [...]».
Uno degli storici oppositori dello stadio, Paolo Berdini, peraltro ex assessore proprio all'Urbanistica della prima Giunta Raggi, è tornato a parlare del nuovo impianto chiedendo questa volta che prima dello stadio venga realizzato il parco pubblico.
«Su questo ha ragione, nel senso che noi siamo i primi che vogliamo arrivare a questo e cioè che finalmente sia realizzato da Ferrovie il Parco accanto alla stazione e che sia realizzato il parco di Pietralata. Cosa non avvenuta, ma non negli ultimi mesi, ma negli ultimi decenni».
Tornando alla Conferenza in corso, pensa che i lavori possano concludersi entro i primi giorni di gennaio?
«Sì. Penso che con un lavoro faticoso, con un lavoro che avrà dei tempi non brevi, noi questo obiettivo lo possiamo raggiungere».
Ultima domanda. Oltre allo stadio che visione ha la vostra amministrazione per il futuro della Città? Ci sono occasioni importanti da sfruttare, su tutte il Giubileo del 2025 e i fondi del PNRR...
«Uno dei punti fondamentali è il tema di come noi rendiamo questa città più vivibile. Con il Giubileo e con importantissime risorse economiche (anzi spero in un DPCM che arriverà a breve dal Consiglio dei Ministri), vogliamo dotare la città di quella rete, di quella maglia di trasporto pubblico che le permetta di essere libera soprattutto dal traffico veicolare privato. [...] L'altra cosa fondamentale su cui stiamo investendo, anche grazie al PNRR, è il recupero dei nostri quartieri più periferici perché oltre ai grandi progetti soltanto recuperando le profonde differenze in termini di infrastrutture e servizi tra le varie parti della città, renderemo Roma più competitiva e più "giusta" migliorando la vita quotidiana dei romani e facendo sì che ogni cittadino si possa sentire pienamente ed orgogliosamente un cittadino della Capitale d'Italia».
(Il Romanista)