Smalling, il «ministro» della difesa va in tackle per il rinnovo del contratto

07/12/2022 alle 07:46.
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Una delle poche certezze nella prima parte della stagione romanista ha il nome di Chris Smalling. La difesa giallorossa non può prescindere dall'inglese, che ha il contratto in scadenza il prossimo 30 giugno. Contratto con una clausola di rinnovo automatica al raggiungimento da parte dell’inglese del 50% delle presenze stagionali, ma che per essere valida ha bisogno del sì da parte del calciatore. Se Smalling, che a Roma si trova bene, non dovesse essere d’accordo o ricevere offerte che ritiene più vantaggiose, potrebbe liberarsi. Una situazione molto simile a quella che si è verificata lo scorso anno con Mkhitaryan. Anche in questo caso la Roma dovrà guardarsi dall': James Featherstone, l’agente di Smalling, recentemente ha incontrato il g.m. Tiago Pinto ma non ha chiuso la porta ad altre soluzioni e i nerazzurri possono essere interessati, soprattutto se l’offerta dovesse essere per un contratto biennale e non annuale.

Per la Roma sarebbe una perdita grave dal punto di vista economico, perché difensori del livello dell’inglese costano, e dal punto di vista tecnico, perché Smalling è leader indiscusso di un reparto che al di là dei titolari ha poche certezze e già così dovrà essere rinforzato. Kumbulla, infatti, è sparito dai radar di Mourinho, mentre tutti gli altri sono degli adattati nel ruolo. Già in estate Mou aveva chiesto un altro centrale: se a giugno dovesse partire anche Smalling, ne servirebbero almeno due. Nei prossimi giorni, intanto, Pinto proverà a risolvere la grana Solbakken: il Bodo, infatti, non ha intenzione di liberarlo nemmeno un giorno prima rispetto al 31 dicembre, giorno della scadenza del suo contratto.

(Corsera)