IL TEMPO (S. PIERETTI) - Il mondo de calcio piange Sinisa Mihajlovic, ma anche la città di Roma, la sua città adottiva non dimentica quel ragazzo di Vukovar che arrivò trent’anni fa nella Capitale. Tre decenni di calcio, di trofei, ma anche di grandi insegnamenti; l’ultimo - quello legato alla malattia - è un esempio da elevare a modello.
Il Comune di Roma ha deciso di allestire la camera ardente in Campidoglio che sarà aperta da questa mattina alle 10 fino alle 18 presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio. Ma Mihajlovic verrà ricordato anche sui campi di calcio; in occasione di tutte le gare dei campionati, la Figc ha disposto un minuto di raccoglimento prima del calcio d’inizio delle partite.
I funerali si svolgeranno domani mattina alle 11 presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a piazza Esedra, la Figc ha rinviato il Consiglio federale per dare la possibilità a tutti di presenziare alla esequie ed essere accanto alla famiglia. Ieri la moglie Arianna ha trovato la forza di lasciare un ultimo massaggio d’amore all’uomo della sua vita: «Quando non sarai più parte di me, ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle. Allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte». Un pensiero shakespeariano che ha portato luce nel cuore delle tenebre. Ieri non ha mancato di portare l’ultimo saluto a Sinisa Mihajlovic il Presidente del Coni Giovanni Malagò. «Siamo tutti veramente molto più tristi - ha sottolineato il numerino dello Sport Italiano entrando in Paideia - l'uomo ha superato il giocatore e il tecnico, già di per sé enormi. Mi ha chiamato pochissimi giorni fa per una cortesia che riguardava il figlio Dusan: una cosa inaspettata, che fa capire anche l'amore verso la famiglia che anteponeva sempre a sé stesso».
Nel pomeriggio anche Dino Zoff ha manifestato il proprio cordoglio alla famiglia. «Indubbiamente è stato un grande campione - ha sottolineato l’ex allenatore della Lazio - è stato un colpo notevole, sono particolarmente affranto per la famiglia, per lui, per tutti». Anche il ct della Nazionale Roberto Mancini non ha fatto mancare il suo affetto ai familiari dell’amico così come Daniele De Rossi che ha voluto rimarcare il suo legame. «Ho perso un grande amico - sottolinea l’ex capitano della Roma - non ho mai giocato con Mihajlovic, ma ci siamo spesso frequentati. Ci eravamo sentiti la scorsa settimana e, dopo la sconfitta con il Modena mi aveva inviato un messaggio di incoraggiamento. Pensava a me, nonostante i suoi tanti problemi. Ci si vedeva spesso a Roma, ed non erano mai incontri banali, uscivi sempre con qualcosa. In queste ore ho letto tanti messaggi, uno mi ha particolarmente colpito: persona in un mondo di personaggi. Questo è Sinisa».
Ma anche dalla Serbia arrivano tanti attestati di stima per uno dei giocatori simbolo del Paese. Al Museo della Stella Rossa di Belgrado - allo stadio Marakanà - ieri è stato aperto il libro delle condoglianze: il primo a firmare per l'omaggio a Miha - come i serbi chiamano Sinisa - è stato il ministro dello sport Zoran Gajic, seguito dal presidente della Stella Rossa Svetozar Mijailovic, da ex calciatori della squadra belgradese, dai giocatori attuali e da tanti tifosi e ammiratori di Mihajlovic. Il libro delle condoglianze resterà a disposizione fino alle 17. Nella mattinata di oggi - sempre allo stadio - si terrà una cerimonia di commemorazione. Ma anche lo sportivo serbo più famoso del mondo ha voluto esprimere un pensiero: «Riposa in pace caro Sinisa - scrive Novak Djokovic - le mie condoglianze alla famiglia. Grazie per tutto ciò che hai fatto per il nostro sport, così come per l'Italia. Il tuo marchio è indelebile».